Sono andati avanti nella notte i disordini in zona Corvetto a Milano dopo la morte di Ramy Elgaml avvenuta tra sabato e domenica scorsi. Roghi appiccati e mezzi incendiati in strada
Una notte di fuoco al Corvetto iniziata dopo un’ora dal tragico incidente che ha visto la morte di Ramy Elgaml, avvenuta tra sabato e domenica scorsa, è continuata sino ad oggi. Macchine e mezzi vandalizzati in strada, roghi appiccati.
E’ questa la scena che i vigili del fuoco si sono trovati davanti quando sono intervenuti, ieri sera, per spegnere gli incendi. La protesta per il decesso di Elgaml si è quindi trasformata, nel corso della notte, in azioni vandaliche, danneggiamenti e fiamme alte.
Notte di disordini al Corvetto: cosa è accaduto
I disordini questa notte sono scoppiati in via Barabino, a poca distanza dal luogo dell’incidente avvenuto tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano. Proprio qui, in zona Corvetto, sono stati appiccati dei roghi al punto tale da richiedere l’intervento dei vigili del fuoco che sono riusciti a domare in fretta le fiamme.
I video che immortalano gli atti vandalici e i disordini sono diversi sui social. Tanti di questi riprendono roghi, fumogeni, ma anche lanci di bottiglie, cestini della spazzatura rovesciati, mezzi vandalizzati. Nei pressi di via Omero alcuni partecipanti alla protesta hanno distrutto un bus della linea 93 su cui viaggiavano diverse persone che, spaventate, sono fuggite via dall’autobus.
Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, sono presenti anche la polizia con cariche di alleggerimento che hanno permesso la dispersione dei manifestanti. Anche ieri pomeriggio, lunedì 25 novembre, un gruppo di 20 persone si è riunita in quella stessa zona e, qualche minuto prima delle 18.00 alcuni di loro hanno svuotato un estintore all’angolo tra via dei Cinquecento e piazzale Gabriele Rosa alzando un’intensa nuvola di polvere che ha permesso ai ragazzi di lanciare anche bottiglie in mezzo alla strada senza essere visti.
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La morte di Ramy Elgaml
Ramy Elgaml è morto mentre in sella di uno scooter T-Max, viaggiava come passeggero. Lo scooter era inseguito dai carabinieri. Il guidatore della due ruote, all’angolo tra via Quaranta e Ripamonti, ha perso il controllo cadendo rovinosamente sull’asfalto. Secondo quanto ricostruito successivamente, i due avevano ignorato un posto di blocco in via Farini dando, così, il via a un inseguimento per le vie di Milano.
Dopo circa un’ora dal fatale incidente sono iniziate le proteste degli amici del giovane, prima sul luogo dell’incidente, poi al Policlinico dove è stato constatato il decesso, e poi di nuovo nella zona di Corvetto. I partecipanti alla manifestazione chiedono giustizia per il giovane, sostenendo che sia stata colpa dei carabinieri che inseguivano la moto.
Così, domenica pomeriggio, 24 novembre, intorno alle 18.00 più di cento persone ha organizzato un corteo non autorizzato bloccando diverse via della città. Nel traffico congestionato un 30enne alla guida di un suv ha azzardato una manovra pericolosa finendo per investire 5 ragazzini e fuggendo. L’uomo è stato successivamente fermato e arrestato.