Accusato di associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell’international emergenci economic power act, 38enne iraniano forniva componenti ai terroristi pasdran per la costruzione dei droni
Era da tempo ricercato in America e ieri pomeriggio, martedì 17 dicembre, è stato arrestato all’aeroporto di Milano Malpensa. L’uomo finito in manette è un cittadino iraniano di 38 anni.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria statunitense che lo accusa di “associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell’international emergency economic power act” ma non solo, anche di aver dato “supporto materiale a un’organizzazione terroristica straniera”, la “Ircg – corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche”.
Il 38enne bloccato a Malpensa dava supporto ai cosiddetti pasdaran iraniani, considerati a tutti gli effetti negli Usa un’associazione terroristica. L’uomo, secondo quanto ricostruito in America dove era ricercato, avrebbe collaborato con i terroristi “tramite la fornitura di componenti elettroniche per la costruzione di armi letali”, ovvero i droni.
Ieri, martedì 17 dicembre, l’iraniano ha fatto scalo presso l’aeroporto lombardo, dove era solo di passaggio, alle 17.45 con un volo proveniente da Istanbul. Qui è stato però bloccato appena è sceso dal velivolo dagli agenti della sezione anti terrorismo della Digos di Milano, in collaborazione con la Polaria.
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Come riporta una nota della Questura di Milano, una volta fermato il sospettato, i poliziotti hanno perquisito i bagagli del 38enne, a cui sono stati sequestrati oltre a tre cellulari anche “componentistica elettronica compatibile con i reati contestati dalla corte di giustizia statunitense, materiale documentale cartaceo, bancario e commerciale, di interesse investigativo”.
Nella stessa giornata di ieri è stato convalidato l’arresto del 38enne iraniano e, molto probabilmente, nelle prossime ore si attiveranno tutte le pratiche necessarie per l’estradizione negli Usa. La polizia italiana ha sottolineato che dalle indagini, non hanno rivelato al momento “aspetti di interesse per la sicurezza del territorio nazionale”.