Operazione della polizia che ha sgomberato gli ex magazzini di Ferrovie dello Stato in via Finzi a Milano, utilizzati come dormitorio abusivo
L’emergenza freddo a Milano in questo ultimi giorni è diventata un argomento di grande preoccupazione in città. E alcune strutture, come ad esempio la Stazione Centrale, sono diventate un punto di riferimento dove moltissimi senza tetto, trovano un minimo di riparo.
Moltissime le associazioni di volontariato cittadino, attive ormai da anni in questo genere di emergenza, che in queste nottate freddissime e vicine allo zero termico, portano vestiti, coperte, un piatto caldo. Ma non basta…
La stragrande maggioranza delle persone che vivono in città senza fissa di dimora, sono centinaia ed è difficile riuscire a quantificarle ma sono in notevole aumento, non si rivolgono a strutture di assistenza. Molti sono senza documenti, alcuni sono immigrati che vivono illegalmente. E per loro rivolgersi ad aiuti umanitari potrebbe significare essere in qualche modo intercettati.
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Correndo il rischio di essere espulsi. Di qui la scelta di dormire come e dove capita. A volte diventano parte di un racket tra i più spietati della città: quello dei dormitori abusivi.
La polizia ieri notte è intervenuta nei pressi dei grandissimi magazzini IMC, aree dismesse di proprietà che si trovano lungo la massicciata della Ferrovia che costeggia i binari che portano dalla stazione centrale verso Greco, in via Prospero Finzi. Sono grandi capannoni, in disuso da anni. Una volta venivano utilizzate come officine e ripostiglio per mezzi meccanici e ricambi.
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Oggi sono diventati un grande dormitorio abusivo all’interno del quale sono stati trovati 26 occupanti. A segnalare la cosa in Questura alcuni abitanti allarmati dal via vai ma anche da qualche violenta discussione all’esterno dei capannoni.
Il servizio di sgombero, disposto dal Questore di Milano Bruno Megale, è stato svolto da un pool composto da agenti del Commissariato Greco Turro, del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Ferroviaria e del Reparto Mobile, con l’ausilio di alcune unità cinofile. Presenti anche alcune pattuglie di polizia municipale del distretto di Greco e Turro.
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Le 26 persone controllate, tutte di nazionalità straniera, sono state indagate in stato di libertà per invasione di terreni e, di queste, 11 sono state accompagnate in Questura per identificazione. Infine, i poliziotti hanno liberato l’area occupata abusivamente e messo in sicurezza, facendo saldare i vari ingressi, due capannoni di proprietà di Ferrovie dello Stato.
All’interno dei magazzini erano stati installati piccoli box con roulotte dismesse e materiale da costruzione. C’erano una cucina e persino una piccola lavanderia. Chi entrava doveva pagare ai ‘padroncini’ che consentivano di passare la notte solo a chi versava una quota. Un racket inverosimile. All’interno del dormitorio uomini e donne, principalmente di origine gambiana, nigeriana e senegalese. Tutti
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Dopo la fine dei controlli e la messa in sicurezza per evitare nuove occupazioni, gli immobili sono stati restituiti a Ferrovie dello Stato, che detiene la proprietà delle strutture.
Resta tuttavia preoccupante il fenomeno dei nuovi poveri. Non solo immigrati, molti dei quali sicuramente clandestini. Ma anche tantissimi italiani, spesso separati o divorziati che hanno perso tutto – casa e lavoro – e che tirano avanti dormendo nella migliore delle ipotesi in macchina. Secondo gli osservatori delle associazioni umanitarie attive in città, l’inverno che si sta avvicinando sarà drammatico dal punto di vista dell’assistenza sulle strade di una città che impone un caro affitti vergognoso e che pure ha migliaia di appartamenti sfitti.