Evade dagli arresti domiciliari e si arrampica su una gru di un cantiere di Milano. L’obiettivo del gesto plateale del detenuto era ottenere permessi per uscire da casa al solo scopo di incontrare la fidanzata
Cosa non si fa per amore! Anche scalare una gru evadendo dagli arresti domiciliari solo per poter vedere la propria fidanzata. Ed è quello che ha fatto un uomo a Milano che è evaso dalla propria abitazione per arrampicarsi fino in cima ad una gru posta nel cantiere dell’ospedale Policlinico di Milano.
Il gesto plateale dell’uomo era atto a chiedere permessi per uscire dai domiciliari, anche per poter incontrare la sua dolce metà. Immediato l’intervento della polizia e della giudice del Tribunale di Sorveglianza che si occupa del suo caso. Ecco come è finita.
L’arrampicata d’amore
Il gesto dell’uomo ai domiciliari è avvenuto nella mattinata di ieri, mercoledì 26 giugno 2024, in via Sforza, nell’area dei lavori del Policlinico, a Milano. A lanciare l’allarme intorno le 8 del mattino sono stati gli operai del cantiere che, vedendo l’uomo sulla gru, hanno deciso di allertare il 112.
In brevissimo tempo la telefonata ha generato l’intervento degli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura che accorsi sul posto hanno iniziato le trattative con il detenuto affinché scendesse dal mezzo. Tre ore dopo l’uomo è sceso.
Il detenuto, identificato con un 50enne italiano, con precedenti per reati contro il patrimonio, era agli arresti domiciliari da febbraio scorso nella sua abitazione di Cologno Monzese.
L’accusa per l’uomo è di resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver aggredito gli addetti Atm in metropolitana. Secondo quanto emerso dalle indagini sul caso, il 50enne sarebbe evaso dai domiciliari lunedì scorso, 24 giugno 2024. I carabinieri della stazione locale avevano già denunciato l’uomo per evasione in stato di irreperibilità.
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L’obiettivo del detenuto
L’uomo è comparso lunedì mattina intorno le 8.00 nel cantiere del Policlinico, inscenando una protesta e chiedendo di poter parlare con il giudice del Tribunale di Sorveglianza che sta seguendo il suo caso. L’obiettivo dichiarato del 50enne, secondo quanto riportato da il Giorno era avere la possibilità di uscire di casa anche per incontrare la fidanzata.
Contattato il magistrato, poco dopo la dott.ssa Carmela D’Elia, ha instaurato un dialogo con l’italiano e insieme agli agenti della polizia è riuscita a convincerlo a mettere fine alla vicenda. Così, il 50enne, una volta convito si è lasciato imbracare dai vigili del fuoco per procedere alla discesa in sicurezza. Tutto sarebbe avvenuto in 3 ore.
La condotta dell’uomo, ovviamente, gli costerà un aggravamento della misura cautelare passando, di conseguenza, dagli arresti domiciliari al carcere. Forse qui, avrà la possibilità (almeno) di incontrare la sua fidanzata.