La procura di Milano ha chiesto l’arresto per 4 docenti del Conservatorio Verdi per corruzione. Secondo l’accusa per accedere ai corsi di canto venivano chiesti dai 9mila ai 12mila euro a ciascuno studente
Per poter far parte del Conservatorio Verdi di Milano e passare l’esame di ammissione ai corsi di canto, secondo l’accusa che ora indaga sul caso, i docenti degli allievi candidati chiedevano una somma in denaro “acconti” che andavano dai 9 mila ai 12 mila euro ad allievo.
Secondo quanto scoperto dalla procura di Milano, e come riporta stamani anche il Corriere Milano, gli acconti facevano parte di “pacchetti” finti di 50-80 lezioni di canto per nascondere, invece, le tangenti che sei insegnanti avrebbero chiesto “sino a febbraio 2023” quando gli si presentava l’occasione ghiotta di essere componenti delle commissioni d’esame di ammissione ai corsi accademici. Nella vicenda, l’istituto musicale più grande in Italia, si considera parte lesa.
Rientrare nel prestigioso Conservatorio Verdi di Milano, ritenuto a livello internazionale il migliore, è molto ambìto soprattutto dagli aspiranti studenti cinesi. Di questi, infatti ora 25 risultano indagati per aver pagato i finti pacchetti di lezioni accanto a quelle invece vere già retribuite a parte.
Oppure per essere stati mediatori, ovvero che trasferivano ai compagni più in difficoltà con l’italiano le richieste di corruzione avanzate dai docenti dell’Istituto musicale, in qualche caso “pagati” anche con gioielli e cellulari. Per 4 dei 6 insegnanti ora la procura meneghina ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari la misura cautelare degli arresti domiciliari, o in subordine della interdizione dall’esercizio della professione di insegnante.
Le ipotesi di reato sono di corruzione, di falso nelle attestazioni sul non avere conflitti di interessi con i candidati, e di induzione indebita a dare o promettere utilità.
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Settimana scorsa i quattro professori del Verdi hanno ricevuto dalla gip Alessandra Di Fazio la notifica della richiesta di arresto avanzata dal pubblico ministero Giovanni Polizzi, e l’invito a presentarsi lunedì mattina davanti alla gip Di Fazio per esporre la propria difesa.
A seguito, la giudice Di Fazio deciderà se esistano ancora le esigenze cautelari per accogliere la richiesta di arresto formulata dal pubblico ministero Polizzi. Ma già il fatto che diversi docenti del Conservatorio dessero lezioni private agli allievi sotto pagamento innesca un caso di reato di abuso d’ufficio, poiché per il mondo della scuola è severamente vietato da una specifica legge, seppur questa estate la riforma Nordio ha abolito l’abuso d’ufficio e, quindi, per questa specifica imputazione la procura di Milano dovrà. richiederne l’archiviazione.
Rimane l’accusa per i 6 docenti di aver accettato denaro in cambio della promessa agli allievi di superare l’esame di ammissione ai corsi accademici di canto del Conservatorio Milanese.