Come da pronostico i nuclei familiari che vorranno usufruire del bonus dovranno rispettare alcuni stringenti requisiti
È stato reso noto da poco il documento ufficiale del bando della Regione Lombardia riguardante l’operazione ‘Nidi gratis’. Stiamo parlando delle agevolazioni per supportare le famiglie con bambini a carico residenti in regione. I primi a muoversi sono stati gli enti locali, le amministrazioni interessate all’iter, ora la palla passa ai richiedenti.
All’atto di pubblicazione i comuni che hanno deciso di aderire sono un totale di 618, parliamo in generale di 400 strutture pubbliche e 660 private che verranno coinvolte. “La Regione Lombardia considera centrali i bisogni delle famiglie”, ha ribadito Elena Lucchini, assessore regionale alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità.
Come ottenere il bonus ‘Nidi gratis’? I requisiti per partecipare al bando
A poter usufruire delle agevolazioni comprese all’interno della misura ‘Nidi gratis’ saranno solamente alcune delle famiglie presenti sul territorio lombardo. Un aiuto che la Regione ha voluto fornire per i nuclei più fragili in questo momento di difficoltà, come ha spiegato Elena Lucchini: “Vogliamo offrire un sostegno concreto, con particolare attenzione a quelle famiglie che si trovano in condizione di vulnerabilità economica e sociale”.
L’intento è quello di “facilitare l’accesso ai servizi per la prima infanzia” oltre che di “rispondere ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Secondo l’assessore alla Famiglia si tratta di un “intervento fondamentale per la genitorialità” che andrà tra l’altro a “sostenere le madri nella permanenza, nell’inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro“.
Per poter accedere al contrbuto sarà condizione necessaria l’iscrizione a nidi e micronidi pubblici o luoghi che l’ente locale ha acquistato in convenzione presso privati autorizzati. Si tratterà in concreto di ‘buoni servizio’ che andranno a soddisfare le esigenze che la frequenza richiederà fino a luglio 2024. Per quanto riguarda il contributo annuale – la retta, per intenderci – sarà calcolata in relazione al proprio ISEE e al regolamento comunale – al netto rimborsabile da INPS di 272,72 euro.
I beneficiari saranno quindi i richiedenti con indicatore della situazione economica equivalente ordinario e corrente che non dovrà superare i 20mila euro e con retta mensile superiore alla cifra che l’INPS può rimborsare – ovvero 272,72 euro. L’importo restate verrà colmato, appunto, tramite fondi regionali.
