Alcune abitazioni sono senza corrente elettrica da ieri pomeriggio, a Milano. La situazione è allarmante: tutto è causato dal caldo
I disagi sono iniziati già qualche giorno fa ma si sono concretizzati soprattutto ieri, giovedì 18 luglio. Almeno quattro, infatti, hanno catalizzato l’attenzione delle autorità: quello al Palazzo di Giustizia, quello a Loreto, a Giambellino, a Guastalla e a Tortona. In Tribunale, a causa del blackout, sette persone sono rimaste intrappolate in un ascensore per un’ora e una ha avuto un attacco di panico.

Un secondo blackout ha travolto il palazzo di Giustizia intorno alle 18, determinando il blocco della connessione internet e quindi lo svolgimento delle normali attività lavorative di tutti i dipendenti. Non sono i primi, però, quelli di ieri: in questi giorni, infatti, sui gruppi Facebook dei vari quartieri non si contano le segnalazioni. Ecco la situazione delle ultime 24 ore e qual è il motivo.
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Blackout di 24 ore
In alcune zone della città di Milano, i cittadini stanno vivendo disagi importanti. In diverse via attorno a piazzale Caiazzo, per esempio, la corrente elettrica manca da ieri pomeriggio alle 17 e si prevede che tornerà solo oggi pomeriggio, quindi dopo 24 ore di buio, caldo e paura. Sul portale Unareti, quindi, è stato messo a disposizione dei cittadini un motore di ricerca nel quale si possono ricevere informazioni sulla propria utenza.

Se si vuole chiedere un’informazione specifica in merito alla propria situazione si può scrivere un messaggio SMS o un Whatsapp al numero 339 9958463, specificando il proprio numero di fornitura, oppure si può scrivere all’account Telegram @unareti_bot.
La causa
Il motivo di questi blackout è da ricercare nell’importante “crescita del carico sulla rete di distribuzione dell’energia elettrica”, come scrive Unareti, azienda che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica e del gas a Milano. Questa crescita di carico, a sua volta, è stata determinata dal caldo delle ultime due settimane, che ha portato moltissimi milanesi a tenere accesi i condizionatori per molte ore.
Sempre secondo Unareti, i consumi sono aumentati in modo rapido del 30% rispetto alle settimane in cui la temperatura era più bassa ma non è la prima volta che accade. Nel 2022, infatti, si era palesata un’emergenza simile.