E’ stato segnalato nella zona di Cinisello Balsamo, nel milanese. Il latitante 50enne si nascondeva da 12 anni. A tradirlo l’utilizzo di un’auto legata ai suoi parenti. Ecco come è stato catturato
La presenza dell’uomo sul suolo milanese era stata segnalata nei giorni scorsi dal Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della Polizia Criminale. Ma il 50enne era ancora latitante finché un semplice posto di blocco stradale ferma un’auto sospetta.
Le forze dell’ordine identificano al volante il trafficante di droga di origini Bulgare, latitante da oltre 10 anni. Il trafficante era destinatario di un provvedimento di cattura emesso nel 2012 dalle autorità Bulgare per traffico di sostanze stupefacenti. Ora è stato messo in manette dagli agenti della Polizia di Stato di Cinisello Balsamo.
Il latitante bulgaro
Gli agenti della sezione antidroga della squadra Mobile di Milano hanno avviato un’indagine per rintracciare il trafficante. La prima ipotesi che l’uomo usasse documenti falsi poiché era stato controllato in Italia l’ultima volta nel 2009.
Le ricerche si sono concentrate nei confronti di alcuni parenti del 50enne che abitano nel milanese. Da qui, successivamente gli agenti hanno individuato una loro macchina più volte ripresa dalle telecamere tra i comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
Infine, giovedì 23 maggio, i poliziotti hanno fermato e controllato il mezzo sospetto guidato proprio dal ricercato. Poi è stata intercettata anche la sua abitazione a Cinisello Balsamo. Nell’appartamento i poliziotti hanno rinvenuto diverse telecamere di sorveglianza.
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La perquisizione domiciliare
Dopo la perquisizione domiciliare è stata trovata e sequestrata anche una pistola scacciacani sprovvista di tappo rosso, due carte d’identità, una italiana e una bulgara; e ancora una patente di guida bulgara. Tutti i documenti rinvenuti dagli agenti sono stati certificati, dopo accurate analisi della Scientifica, come falsi.
Infine, la foto segnaletica del latitante e la comparazione delle impronte digitali hanno accertato la vera identità dell’uomo. Il ricercato Bulgaro è stato quindi arrestato e condotto presso il carcere di San Vittore a disposizione della Corte d’Appello.
