Accusato di aver ucciso la moglie di 51 anni, il 30 novembre 2022, Bouchaib Sidki è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise
A distanza di quasi due anni dall’omicidio della moglie Wafaa Chrakoua di soli 51 anni, commesso il 30 novembre 2022 nell’appartamento di via Lope de Vega a Milano dove la coppia viveva, Bouchaib Sidki è stato condannato all’ergastolo. A deciderlo la Corte d’Assise.
L’accusa di omicidio pluriaggravato si è quindi concretizzata in una sentenza di ergastolo. Assistito dalla legale d’ufficio Rosemary Patrizi Dos Anjos, l’uomo era presente in aula durante la lettura del verdetto. Ecco la ricostruzione dei fatti e le motivazioni che hanno spinto la Corte a pronunciare una sentenza così grave.
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La ricostruzione dell’omicidio
Secondo la ricostruzione operata dagli agenti, l’uomo ha colpito la moglie più volte con un coltello preso in cucina e portato poi in camera da letto, dove lei si trovava. Dopo l’omicidio, è stato lui stesso a chiamare il 112 e il secondogenito, per poi consegnarsi autonomamente a una pattuglia del Radiomobile dei Carabinieri in viale Liguria. Fin da subito la procura, con la pm Francesca Gentilini, aveva chiesto la condanna alla massima pena.
Durante il processo, le due sorelle, il fratello minore e il secondogenito si sono costituiti parte civile, assistiti pro bono da Alberto Angeloni e Raffaella Quintana, avvocati dello studio dove la donna uccisa lavorava come addetta alle pulizie. Il risarcimento riconosciuto ai figli è di 150mila euro a testa.
Le parole di Sidki
Durante la confessione, l’uomo ha provato a motivare l’omicidio della moglie. “Mi trovavo in casa e stavo guardando la televisione in soggiorno. Ero seduto sul divano, quando mia moglie è rientrata dal lavoro e mi ha spento la tv. Poi ha iniziato a rimproverarmi che stavo tutto il tempo sul divano invece che andare a cercarmi un lavoro” avrebbe detto, secondo quanto riportato da Il Giorno.
A causa dei continui rimproveri subiti, nei quali la moglie gli avrebbe detto anche di lasciare la casa e di andarsene, lui è andato in cucina e, impugnato il coltello che solitamente usavano per la carne, l’ha uccisa. “Non mi ricordo quanti colpi le ho dato, posso dire però che mi sono accorto che a un certo punto era morta in quanto non urlava più“, avrebbe detto.