di oppioidi usate per la rete di spaccio
Nel suo studio medico in corso 22 Marzo a Milano, in media firmava 25 ricette al giorno per un totale di oltre 32mila prescrizioni mediche di farmaci a base di oppioidi. Finisce nei guai il dottor Diego Fuccillo, 64 anni, condannato a 8 anni e 22 mila euro di multa più il risarcimento imposto dalla Corte dei conti.
Il conteggio fatto dai tecnici dell’Ats e allegato agli atti giudiziari ammonta a 15.233 prescrizioni tra 1 gennaio 2020 e 16 settembre 2021. Tutte firmate dal medico di base e intestate a suoi pazienti, ma che in realtà erano cedute, previo pagamento di 10-20 euro a ricetta, a un pusher egiziano per alimentare una rete di spaccio insieme ad altri spacciatori.
Le ricette “spacciate” sul mercato della droga si basavano esclusivamente su due farmaci: Oxicontin e Contramal, entrambi dei potenti antidolorifici a base di oppioidi, sostanze alla base della devastante diffusione di eroina nel mondo, quella che è arrivata a provocare oltre 70 mila morti all’anno solo negli Stati Uniti.
I medicinali usati per la terapia del dolore da una ventina di anni sono infatti entrati a far parte della rete degli stupefacenti. In Europa non si è ancora verificata una diffusione paragonabile a quella del Nord America, ma indagini come quella del 2021 che portò agli arresti il medico fanno emergere segnali preoccupanti dalle autorità sanitarie e di polizia.
In questo caso, la maggior parte delle ricette firmate dal medico di base permetteva di solito ai “muli”, ovvero i corrieri della droga, di prendere con totale esenzione nelle farmacie di Milano due confezioni di medicine: per un totale di 32.434 scatole di Oxycontin e Contramal tutte finite nell’organizzazione di spaccio, ma interamente a carico del Servizio sanitario nazionale.
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A seguito delle indagini, ieri mattina, lunedì 29 luglio 2024, con una sentenza la Corte dei conti della Lombardia ha condannato il dottor Diego Fuccillo a risarcire proprio quel divario: quasi 1,5 milioni di euro “rubati” al Sanità pubblica nazionale. Secondo il gip del Tribunale di Monza, era il 64enne “l’elemento cardine e imprescindibile del gruppo criminale”.
Il medico, fermato dai carabinieri nel 2022, era già agli arresti domiciliari per una precedente indagine della questura. L’origine di tutto era partito dalle segnalazioni di alcuni reali pazienti del dottore che ricevevano notifiche di ricette che non avevano mai richiesto. Ugualmente, anche all’Ats erano giunti dei segnali sospetti dovuti a consumi anomali di alcuni farmaci, anche su indicazione di alcune farmacie.
Ora il 64enne a livello penale è stato condannato a 8 anni di carcere e 22 mila euro di multa, mentre la Corte dei conti ha già ordinato il sequestro di beni immobili e della pensione del medico. La difesa del dottore ha cercato di sostenere che le ricette mediche non fossero state firmate con dolo dall’imputato perché il medico “soffriva della patologia di ubriachezza avendo un tratto caratteriale caratterizzato da sfiducia e pessimismo”. A questa tesi, i giudici hanno invece risposto, come riporta anche il Corriere che: “la condotta del medico pare connotata da una particolare intensità del dolo desumibile dal numero di ricette emesse, tutt’altro che modesto, e dal suo spessore criminale quale partecipe di un meccanismo ben avviato che è rimasto celato per un lunghissimo periodo e che lo ha visto proseguire nella sua lucrosa attività anche a fronte delle ripetute lamentele dei suoi pazienti. Il tutto con l’asservimento della funzione pubblica a contesti criminali dai quali non ha mai apertamente preso le distanze”.