Matteo Messina Denaro è ancora vivo. A essere in vita è il suo modus operandi: sigilli a un bar di Abbiategrasso per associazione mafiosa.
Matteo Messina Denaro vive. Vivono le sue idee e un impero costruito negli anni. L’ex boss di Cosa Nostra è morto il 25 settembre 2023 in seguito a malattia. La cattura avvenne nel gennaio dello stesso anno dopo tre decadi di latitanza. Una vita in cerca di qualcosa che era sotto gli occhi di tutti.
Il noto capo mandamento di Castel Vetrano si mimetizzava nelle zone a lui più familiari. Nel frattempo davvero fermo non restava mai. Oltre alla Sicilia aveva altre mire, che espandeva con i cugini e i parenti diretti. I nipoti avevano un ruolo fondamentale. Proprio una di questi era il suo avvocato difensore che avrebbe fatto anche da tramite con altri parenti e figure di spicco sul territorio.
Matteo Messina Denaro, la sua eredità
Questo dicono i faldoni delle autorità. Una fitta rete di contatti, intrecci e ricatti facevano sì che l’uomo fosse ancora un soggetto temibile e temuto nonostante l’età e la malattia incombente. L’ha detto più volte il boss quando interrogato: “A me ha spiazzato la malattia, per questo mi avete preso”.
Quella che sembrava una frase di sfida torna attuale quando di recente vicino Milano mettono i sigilli al noto bar “Las Vegas”. Luogo in cui sarebbero avvenuti degli incontri fra esponenti di Cosa Nostra e non solo. Vecchia e nuova mafia a confronto per gettare le basi del futuro. Questo dal 2015 al 2021 in maniera continuativa, gli altri due anni saltuariamente, anche per via della latitanza di Messina Denaro.
Milano e i rapporti di famiglia
A capo di questo esercizio commerciale c’è Giuseppina Errante Parrino. Figlia del cugino di Matteo Messina Denaro. Paolo Aurelio Errante Parrino, per tutti “zio Paolo”. L’uomo avrebbe avuto la funzione di fare da tramite a Milano, anche con qualche sbocco a Varese e – appunto – Abbiategrasso per quanto riguarda gli affari e la circolazione degli stupefacenti.
Denaro aveva ancora molto potere in tal senso: diversi gli affari in sospeso che dovevano portare avanti gli altri. Quel che restava della sua famiglia. Mentre lui era dedito a intrecciare rapporti per la sua “nuova” vita politica. Quella che avrebbe voluto: più diplomazia e meno azione, anche grazie alla ‘strategia’ del ricatto e del sangue.
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Sigilli al Bar Las Vegas
Messina Denaro faceva ancora paura perchè l’unico in grado di uccidere direttamente – nonostante l’età e la condizione fisica – o richiederlo in maniera esplicita. Ecco spiegati i sigilli al bar Las Vegas. Per prendere un provvedimento del genere basta avere il sospetto di infiltrazione mafiosa: i chiarimenti arriveranno più avanti, così come le eventuali conferme. L’albero genealogico, però, non mente. Tutto il resto è da valutare. A saracinesche abbassate.