Macabro omicidio a Milano: tutta colpa di un video hot

Omicidio di Sesto San Giovanni: un 62enne ucciso per un video intimo. La polizia arresta tre persone, tra cui una donna che ha confessato l’assenza di rimorso

Un’ossessione, una vendetta e un delitto efferato. La periferia milanese è stata teatro di un omicidio brutale, un omicidio d’altri tempi, nato per un motivo che non avrebbe mai dovuto portare a un epilogo così tragico: un video intimo. La vittima, un 62enne di origini turche, è stato ucciso, il suo corpo dato alle fiamme e il delitto coperto con la candeggina.

Polizia a Milano
Macabro omicidio a Milano: tutta colpa di un video hot (Ansa Foto) – Milano.cityrumors.it

Ma l’orrore più grande emerge da un messaggio scritto da una delle presunte assassine: “Temevo di provare pietà, ma nulla”. È la notte tra il 22 e il 23 luglio. La vittima, Hayati Hayim Aroyo, conosciuto come “Vittorio” o “Vito”, si trova in una casa a Sesto San Giovanni, un appartamento noto come luogo di festini a base di alcol e cocaina.

Il 62enne, cognato di un boss della criminalità turca, aveva conosciuto online Valentina Peroni, 36 anni, e con lei aveva avuto un rapporto a tre. L’uomo, in un momento di intimità, aveva ripreso la donna. Una circostanza che ha scatenato la furia del marito di Valentina, Emanuele Paganini, e del loro convivente, Elvis Simon.

Quella notte, Peroni fissa un appuntamento con la vittima. Ma non è sola. Ad aspettare fuori, pronti a scattare, ci sono il marito e l’amico. Entrata in casa, la donna apre la porta a Elvis Simon, che si scaglia contro Aroyo. La rabbia si trasforma in ferocia.

L’inchiesta e la confessione agghiacciante

L’uomo viene accoltellato per ben trenta volte, con la prima pugnalata che lo colpisce dritto al cuore. Il terzetto si accanisce sul corpo, lo lascia sul letto, e per cancellare ogni traccia cosparge la casa di candeggina e appicca il fuoco. Poi scappano via, portandosi dietro carte di credito, cellulare e tablet della vittima.

Volante della Polizia
L’inchiesta e la confessione agghiacciante (Ansa Foto) – Milano.cityrumors.it

Le indagini della Squadra Mobile di Milano non lasciano scampo. I movimenti delle carte di credito della vittima, utilizzate dai tre in una sala slot, uniscono le tessere del puzzle. Le telecamere, le celle telefoniche e le intercettazioni fanno il resto. A un mese dall’omicidio, Valentina Peroni cerca su Google il nome della vittima e, preoccupata, confida al complice le sue “brutte sensazioni”.

Ma è un messaggio inviato poco dopo l’omicidio a svelare la natura glaciale di Valentina Peroni: “Avevo paura di provare pietà, ma nulla“.

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Parole che descrivono un’anima senza rimorsi, capace di compiere un gesto efferato per vendetta e che racconta il volto più scuro della criminalità. I tre sono stati arrestati con l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione, rapina, incendio e distruzione di cadavere.

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