Drammatico incidente sulle Dolomiti dove Ludovico Vanoli, 41 anni, muore durante una sessione di volo con la sua tuta alare
Un’altra tragedia, un altro motivo di shock per gli appassionati di sport estremi della Lombardia.
Si tratta della seconda vittima in pochi giorni nel mondo del volo libero e del base jumping.
Ludovico Vanoli, tragico incidente
Ludovico Vanoli, 41 anni, è morto tragicamente questa mattina durante un lancio con la tuta alare sulle Dolomiti bellunesi. Ludovico, bresciano di Montichiari, molto noto in tutto l’ambiente degli sport estremi, è la seconda vittima in pochi giorni dopo la scomparsa di Raian Kamel, un altro appassionato di sport estremi, bresciano come lui.
Cosa è successo
Vanoli era sulle Dolomiti bellunesi per praticare uno degli sport estremi che più amava: il base jumping con la tuta alare. Il lancio era in programma dal Castello delle Nevere, una cima a circa 2.600 metri: da qui doveva scendere per atterrare nei pressi del rifugio di Capanna Trieste.
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Quando i suoi compagni di volo non lo hanno visto arrivare nei tempi previsti è scattato l’allarme.
Le ricerche sono iniziate con l’intervento dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dopo due ore di ricerche del Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi il corpo senza vita di Ludovico Vanoliviene individuato a circa cento metri dalla forcella della Cima dei Tre, sul versante nord. Ci sono volute altre due ore per recuperare la salma che è stata ricomposta al rifugio.
Un lutto tremendo
La notizia della morte di Vanoli ha scosso profondamente le comunità di Madonna di Campiglio, Montechiari e Milano dove Ludovico era molto popolare per la sua attività sportiva, di divulgatore ma anche di appassionato della montagna.
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La sua morte arriva pochi giorni dopo quella di Raian Kamel, un altro appassionato di sport estremi, ha riportato l’attenzione sui rischi connessi alla pratica di discipline così estreme. Nonostante i progressi nella sicurezza e nelle tecniche di volo, il base jumping rimane uno degli sport più pericolosi al mondo, dove ogni lancio porta con sé una sfida e un rischio enorme.
Chi era Ludovico Vanoli
Ludovico Vanoli, nato a Montichiari in provincia di Brescia, era un uomo che viveva la sua vita intensamente dedicandosi anima e corpo agli sport estremi. Laureato all’Università Cattolica di Milano nel 2008, viveva a Madonna di Campiglio, una delle località sciistiche più rinomate d’Italia, dove insieme alla sua famiglia – una moglie e due figli piccoli – condivideva l’amore per la montagna e lo sport.
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Fin da giovane, Ludovico aveva sviluppato una passione per gli sport da tavola: skateboard, snowboard e negli ultimi anni soprattutto wakeboard, la piccola tavola agganciata a un aquilone che consente incredibili evoluzioni sull’acqua. Vanoli era un vero specialista, un competitor di alto livello a livello nazionale e internazionale.
Dallo sport allo sport estremo
Tuttavia, nonostante il talento, Ludovico ha deciso molto presto di mantenere queste discipline a livello di hobby e di dedicarsi soprattutto a insegnamento, esibizioni ed esplorazioni.
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Nel 2010, aveva aperto una scuola di wakeboard sul Lago d’Iseo, un progetto che negli anni successivi si espanse con l’apertura di altre due strutture a Montichiari nel 2012 e a Milano nel 2015. Due centri di vera eccellenza che proprio in questi giorni a Milano, sulle acque dell’Idroscalo, sono affollatissimi.
Wakeparadise a Milano
I suoi centri, Wakeparadise, sono diventati punti di riferimento per gli appassionati di cablewake, un’innovativa disciplina che combina il wakeboard con un sistema di cavi che consentono di tentare l’esperienza del volo grazie al traino delle funi.
Proprio pochi giorni fa il Wakeparadise dell’Idroscalo di Milano era stato oggetto di un bel servizio sul notiziario di RAI Tre.
Ludovico è stato tra i fondatori della Garden Snowboard School di Madonna di Campiglio, una scuola di sci specializzata nello snowboard. In qualità di maestro di snowboard e tecnico della Nazionale Juniores di Wakeboard della Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard (FISW), ha lavorato con moltissimi talenti, dando un contributo fondamentale allo sviluppo di queste discipline in Italia.