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Cronaca

Lite mortale tra tifosi dell’Inter, ucciso Antonio Bellocco: coinvolto il capo ultrà Andrea Beretta. Il punto sulle indagini

Lite mortale a Cernusco tra tifosi dell’Inter. A perdere la vita Antonio Bellocco, coinvolto il capo ultras dell’Inter Andrea Beretta.

Un colpo di pistola poi le coltellate per completare l’opera. Così Andrea Beretta, capo ultras dell’Inter, avrebbe ucciso Antonio Bellocco a causa di una lite sfociata in tragedia in via Nino Besozzi a Cernusco sul Naviglio, Milano. La situazione è degenerata, ma non c’era un’atmosfera gioviale da giorni. Le tensioni tra i due andavano avanti da qualche settimana.

Lite mortale fra tifosi dell’Inter a Cernusco sul Naviglio (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Sul posto dell’aggressione diventata poi omicidio anche i Carabinieri della Compagnia di Pioltello per i rilievi. I soccorsi sono arrivati immediatamente a corredo delle Forze dell’Ordine ma non c’è stato niente da fare. Il capo ultras dell’Inter è stato portato in ospedale in codice giallo a causa di un ferimento alla gamba nel corso dell’avvicendamento con Bellocco.

Antonio Bellocco ucciso dopo una lite mortale

I motivi del litigio sarebbero extracalcistici. Tutto è iniziato in un centro nevralgico del tifo nerazzurro: la palestra Testudo. Posto che pullula da sempre di ultras nerazzurri, in quei luoghi spesso si organizzano anche le coreografie prima delle partite in casa. Un vero e proprio punto di ritrovo per il direttivo di tifosi.

Le autorità in via Besozzi a Cernusco sul Naviglio (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Bellocco si era avvicinato al tifo interista da qualche tempo, proprio grazie ai rapporti con Berretta. Non uno qualsiasi: conosciuto da tutti anche per via della sua testa calda. L’uomo, infatti, prima dell’avvenimento di oggi 4 settembre aveva la sorveglianza speciale a causa di atti violenti commessi nel 2022 ai danni di un bagarino napoletano presente fuori lo stadio di San Siro.

Coinvolto il capo ultras dell’Inter Andrea Beretta

Il pestaggio avvenne direttamente dopo la gara (persa per 2 reti a 0 dai nerazzurri) al grido di “Noi siamo ragazzi della curva, napoletani non ne vogliamo”. Particolare che alle accuse di violenza aggravata aggiunge anche la componente di odio razziale e regionale.

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Il CV di Beretta in tal senso era già nutrito: quest’altro tassello complica ulteriormente la sua situazione. Si dovrà ancora fare chiarezza sul movente e la dinamica dell’aggressione a Bellocco. Uscito dal San Raffaele, dove staziona a causa della ferita d’arma da fuoco su una gamba, il capo ultras interista sarà ascoltato dalle autorità che hanno già raccolto una prima ricostruzione del misfatto.