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Cronaca

La strage dei laghi: ennesimo uomo annegato. In Lombardia 1 morto ogni due giorni

Sta diventando una vera e propria emergenza in Italia e in Lombardia. Secondo i dati statistici sugli annegamenti nei fiumi, laghi e piscine, ogni due giorni si conta un decesso. L’ultimo è avvenuto nel lago d’Iseo ieri

Cresce la lunga lista delle persone morte per annegamento in Lombardia. Al tragico elenco si aggiunge anche Guido Belussi, deceduto nel lago d’Iseo, a Sarnico, nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 5 agosto.

La strage dei laghi: ennesimo uomo annegato. (ANSA) milano.cityrumors.it

Originario di Grumello del Monte, l’uomo di 73 anni era un esperto nuotatore. Si era appena tuffato nelle acque del lago quando non è più riaffiorato in superficie. Scomparso all’improvviso sott’acqua. Poco dopo l’allarme e l’arrivo dei sommozzatori dei vigili del Fuoco accorsi insieme al personale sanitario del 118.

L’ultimo annegamento

A trovare il corpo privo di vita del 73enne Guido Belussi nelle acque del lago d’Iseo sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco dopo essere stati chiamati a causa di un probabile annegamento nella zona di Sarnico.

La strage dei laghi: ennesimo uomo annegato. (ANSA) milano.cityrumors.it

Secondo una prima ricostruzione del fatto, l’uomo  – esperto nuotatore – ieri pomeriggio era al Lido Nettuno, in via Predore in compagnia della moglie per trascorrere una giornata di relax e al fresco. Così l’uomo ha deciso di tuffarsi. Si è avvicinato alla riva del lago, ha lasciato le ciabatte e si è diretto verso la riva.

Dopo essersi tuffato Guido non è più riemerso. A lanciare l’allarme è stata la moglie della vittima. Sul posto immediati i sanitari del 118 a bordo di un’automedica e un’ambulanza in attesa dell’arrivo dei sommozzatori dei vigili del Fuoco. Il corpo del signor Belussi è stato recuperato dopo le 19.00 di sera, a circa 20 metri di distanza dalla riva e a una profondità di circa 3 metri. Inutili i soccorsi di rianimare il pensionato, l’uomo era già deceduto.

La strage dei laghi e dei fiumi in Lombardia

Sono molti, troppi i decessi per annegamento che questa estate si sono registrati in Lombardia. Dalla tragedia della bambina di 7 anni annegata in un lago in provincia di Cuneo mentre era al centro estivo, al dramma del piccolo di 4 anni, morto anche lui per annegamento dopo essere caduto in una piscina, sino alla morte di madre e figlio ritrovati sul fondo del lago di Garda.

E ancora i due giovani spariti nelle acque del fiume Brenta dove si erano tuffati per recuperare un pallone; poi la tragedia del Natisone dove 3 ragazzi sono stati portati via dalla corrente del fiume a causa del maltempo. Questi sono solo gli ultimi episodi di cronaca che contano le vittime nei laghi e nei fiumi nel nord Italia di questa estate.

Da giugno ad oggi sono 24 le vittime a cui si aggiunge l’ultimo caso di annegamento del 73enne sul lago d’Iseo. Statisticamente è un morto ogni due giorni secondo i dati raccolti da Sima – Società italiana di medicina ambientale – che calcola in media 400, morti annegati in acqua, in mari, laghi, fiumi, torrenti in Italia.

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Le cause del decesso nei laghi

L’anno delle morti per annegamento però non è questo in corso bensì il 2022, quando in appena due mesi, nei laghi e nei fiumi lombardi sono annegate 25 persone, Tra le vittime tanti giovanissimi.

Si muore con maggiore facilità in queste acque poiché la bassa temperatura dell’acqua, la velocità della corrente e la presenza di numerosi manufatti idraulici espongono i bagnanti a gravissimi pericoli. Non solo: spesso chi fa il bagno in queste acque non tiene conto dell’aumento di calore nel corpo.

Così, il brusco cambio tra la temperatura del corpo e il freddo dell’acqua porta a una diminuzione del battito cardiaco e della pressione arteriosa. Tale fattore spesso da origine a una diminuzione del flusso sanguigno nel cervello e ad una conseguente perdita dei sensi.