Cornaredo, cittadina di 20mila abitanti alle porte di Milano, è stata teatro la scorsa notte di un tremendo incendio e di una tragedia familiare ancora senza spiegazione.
Benito era riuscito a scampare alle fiamme. Era uscito sul pianerottolo al primo piano della palazzina dove abitava per cercare aiuto. Ha suonato ai vicini, poi si è lanciato nuovamente tra le lingue di fuoco e nel fumo, nel tentativo disperato di portare fuori la moglie disabile.

Così il rogo ha inghiottito tutta la famiglia, questa notte a Cornaredo, non lontano dal capoluogo lombardo. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono impegnati ora nel ricostruire le cause della tragedia. Aleggia il mistero, infatti, sull’origine delle fiamme, divampate sembrerebbe a partire dalla camera del figlio della coppia, che da qualche tempo era tornato a vivere con loro.
“In Comune non risultano problematiche segnalate ai servizi sociali in merito alla famiglia. – ha spiegato Corrado. D’Urbano, sindaco di Cornaredo – Piangiamo le vittime e ci stringiamo agli altri figli“. Il Comune sta prestando assistenza ai condomini dello stabile di via Cairoli 5. Tutta la palazzina di sei piani è stata dichiarata inagibile in attesa delle perizie tecniche sulla sua stabilità.
Cornaredo, i nomi delle vittime della tragedia
Diciassette le famiglie dei cinquanta appartamenti che al momento non possono fare rientro a casa e che, con ogni probabilità, saranno ospitate in una struttura polivalente comunale. In diciannove hanno dovuto fare ricorso a cure mediche, per accertamenti o per inalazione dei fumi. Le vittime si chiamavano Benito Laria, di 88 anni, Carmela Greco, di 82, e Carlo Laria, di 55. Altri due figli abitano altrove. Carlo sarebbe stato il primo a perdere la vita alle ore 4 e 30 circa di ieri notte.
Carmela, che camminava a fatica con un deambulatore, non ha avuto scampo. Il corpo di Benito, che era uscito per dare l’allarme, è stato ritrovato in cucina. L’uomo potrebbe essere deceduto dopo aver respirato i fumi. Sulla vicenda sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Corsico. I militari sono in attesa delle verifiche affidate al nucleo investigativo antincendio della direzione regionale dei vigili del fuoco.

Solo a quel punto sarà possibile inviare un’informativa completa alla Procura della Repubblica di Milano, che dovrà decidere se aprire un fascicolo d’inchiesta sul caso o archiviare tutto come incidente. I vigili del fuoco sono intervenuti con tre autopompe, un’autoscala, una autobotte, due furgoni di supporto e un funzionario tecnico. Tre soccorritori sono rimasti leggermente feriti durante le operazioni. Sul posto anche la protezione civile e la polizia locale che hanno permesso ai condomini dello stabile di salire negli appartamenti in sicurezza per prendere oggetti di prima necessità.
“Ho sentito gridare aiuto e poi picchiare alla mia porta – ha raccontato un vicino – e allora ho aperto e ho visto Benito che urlava di chiamare i pompieri. Aveva la porta aperta e dall’interno uscivano le fiamme. Poi e corso dentro e non l’ho più visto. Urlava che il figlio stava bruciando, poi ha chiesto di chiamare i soccorsi”.