Nella sua rete sono caduti due uomini, uno dei quali ha rischiato di morire dopo che Lindys Perez Filip, nota come la mantide-bis di Cornate, l’aveva drogato con bicchierini di caffè. Ricostruito il modus operanti della 40enne
La seconda vittima della mantide di Cornate dopo essere stato ricoverato in codice rosso a seguito di un malore causato dalla droga ingerita, inconsapevolmente, nel caffè offerto dalla 40enne, ha raccontato ai carabinieri di Vimercate il rapporto con la mantide-bis della Brianza.
Quel terribile pomeriggio di gennaio il 66enne di Trezzo sull’Adda, ha rischiato di morire e oggi, agli uomini dell’Arma, dopo il ricovero al San Raffaele, racconta tutto. In questo modo i militari sono riusciti a ricostruire il raggiro della truffatrice con doppio passaporto, boliviano e cubano che, secondo l’accusa, adescava le sue prede su internet.
Il modus operandi
Lindys Perez Filip adescava le vittime in rete. Tutto iniziava dalla richiesta di un’amicizia sui social, poi le conversazioni leggere e simpatiche. A queste succedeva la curiosità di un incontro di persona che però, per i malcapitati di turno, non finiva bene. Nella rete della donna, soprannominata come mantide-bis della Brianza, sono finiti un pensionato di 66 anni e un tassista di 56 del Sud Milano.
Per il primo poteva andare ancora peggio di come è andata. L’uomo, originario di Trezzo sull’Adda, è finito in gravissime condizioni in ospedale nel gennaio scorso, dopo che la 40enne ha drogato l’uomo per derubarlo. Per la seconda vittima, è andata meglio ma, dalle indagini dei carabinieri di Vimercate, il modus operanti adottato dalla mantide era sempre lo stesso.
Le due mantidi della Brianza
Stesso identico copione messo a punto dalla truffatrice che riprenderebbe quasi per intero quello di un’altra mantide della Brianza, la 48enne Tiziana Morandi originaria di Roncello condannata per aver narcotizzato e rapinato ben nove uomini alla penadetentiva di 16 anni e 5 mesi.
Tra le due donne però c’è una differenza. La 40enne Lindys rispetto alla 48enne Tiziana preferiva servire la tazzina di caffè “corretto” con le benzodiazepine in macchina. Non mancava tutto l’occorrente, ovvero il thermos, per tenere in caldo la bevanda e i bicchierini di carta dove veniva versato il caffè e offerto ai malcapitati.
Ed è stata una dose troppo forte di ansiolitici a tradire la mantide, quella che ha portato in codice rosso il 66enne. Fortunatamente, il trasferimento in elisoccorso presso l’ospedale milanese e le cure dei medici gli hanno salvato la vita.
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Le indagini
Sul web Lindys si presentava alle sue prede come un’infermiera 40enne. Ora quello che le indagini degli inquirenti stanno cercando di capire è come, la donna, si sia procurate i farmaci usati poi per drogare gli uomini. In tal caso la lista delle vittime potrebbe essere più lunga del previsto. Infatti si indaga su altri episodi sospetti registrati negli ultimi tempi: dall’appuntamento in chat fino ai portafogli derubati.
Il punto focale nell’attività investigativa ora è uno: i rapporti nati in rete tra la donna e altre possibile vittime. Sotto osservazione ci sarebbero almeno un altro paio di casi. Forse, l’imbarazzo potrebbe avere fatto tacere altri potenziali uomini a non aver sporto denuncia, ma il lavoro dei carabinieri non si arresta.
Si cerca di ricostruire il passato della 40enne ora in carcere. L’indagata si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al giudice. Ai suoi legali, Giuseppe Del Campo e Milena Porro, la donna ha raccontato che in Bolivia era una rispettabile fisiatra.