Fatture finte per lavori inesistenti: evasi al fisco 250 mila euro. Indagata società di smaltimento rifiuti

E’ indagato per frode fiscale l’amministratore unico di una società di smaltimento rifiuti che dal 2015 al 2019 attraverso fatture finte per lavori inesistenti ha evaso al fisco ben 250 mila euro. La procura di Busto Arsizio apre fascicolo d’indagine

I soldi, ben 250 mila euro, erano indirizzati su conti correnti esteri destinati in Ungheria e Thailandia. In giro di affari sporchi ha portato un 68enne, amministratore unico di una società di smaltimento rifiuti sita nella provincia di Varese, ad essere indagato per frode fiscale.

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Fatture finte per lavori inesistenti e sponsorizzazioni a società sportive mai esistite. Imprenditore di 68 anni indagato dalla Guardia di Finanza di Saronno: 250 mila euro evasi al fisco italiano (ansa) milano.cityrumors.it

Le indagini della Guardia di Finanza di Saronno sono partite da diverse fatture emesse dal 2015 al 2019 dall’indagato e che sono risultate tutte false. Le fatture finte erano state emesse per lavori inesistenti. Ma non solo questo, nel giro fraudolento dell’imprenditore anche sponsorizzazioni di società sportive false.

Fatture e sponsorizzazioni false: il raggiro di un imprenditore al Fisco. Sequestrati 250 mila euro

Nel fascicolo d’indagine aperto dalla procura di Busto Arsizio il 68enne risulta indagato per frode fiscale a seguito dell’emissione di fatture false per operazioni inesistenti avvenute tra il 2015 e il 2019 al solo scopo di evadere il fisco italiano. Il bottino fraudolento che l’uomo aveva accumulato in quattro anni era distratto su conti correnti esteri.

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Evade il fisco con fatture false per lavori inesistenti: oltre 250 mila euro sequestrati dalla Guardia di Finanza. Indagato imprenditore di Varese(ansa) milanocityrumors.it

Per tale ragione l’amministratore unico di una società attiva nello smaltimento rifiuti della provincia di Varese è finito al centro delle indagini delle Fiamme Gialle di Saronno per reati fiscali in modo particolare proprio per l’annotazione di fatture fasulle nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019.

In seguito a questo la magistratura di Varese ha disposto il sequestro di ben 250 mila euro. Le indagini della Finanza sono partite, come riporta il Corriere della Sera, in seguito a una relazione depositata dall’amministratore giudiziario della società che ha messo in evidenza i diversi illeciti contestati al 68enne indagato, il quale avrebbe prodotto fatture per lavori mai avvenuti. Ma non solo, le fatture erano anche per finte sponsorizzazioni di una società di basket della stessa provincia lombarda.

L’operazione della Guardia di Finanza

Il sistema fraudolento messo in atto dall’amministratore 68enne di Varese ha funzionato per quattro anni, durante i quali l’uomo ha frodato il fisco intascandosi i 250 mila euro. Il raggiro ha consentito alla società di smaltimento rifiuti, oggetto degli approfondimenti degli uomini della Gdf di realizzare un’evasione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, rappresentata dal risparmio fiscale indebitamente acquisito nei quattro anni.

Il bottino sarebbe stato dirottato dallo stesso indagato su conti correnti esteri in Ungheria e in Thailandia. La Procura di Busto Arsizio ha così coordinato le indagini della Finanza raccogliendo nel tempo elementi sufficienti a permettere al giudice per le indagini preliminari di disporre il sequestro dei soldi equivalente all’importo indebitamente “rubato” alle casse dello Stato dall’evasore.

Tra le altre cose, in esecuzione del provvedimento cautelare emesso dal Gip di Busto Arsizio, sempre la Guardia di Finanza ha sequestrato le somme di denaro presenti sui conti bancari riconducibili alla società, pari al profitto del reato contestato, ovvero 249 mila euro. 

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