Ennesima morte sul lavoro: operario schiacciato da un macchinario

Ennesimo tragico incidente sul lavoro nel milanese, un operaio stava lavorando in un’ azienda per la produzione di nastri di acciaio quando è rimasto schiacciato da una pesante bobina

Un operaio di 62 anni è morto a causa di un incidente sul lavoro avvenuto nello stabilimento della Ticino Lamiere di via Noè a Bubbiano, hinterland Sud di Milano, nella tarda mattinata di giovedì 25 settembre. L’ennesima morte bianca che resterà ancora una volta un numero, mentre una famiglia piange un suo caro che, uscito la mattina per andare sul posto di lavoro, la sera non è più rientrato a casa.

Operaio morto sul lavoro
Ennesima morte sul lavoro: operario schiacciato dal un macchinario – Milano.cityrumors.it

Sembriamo oramai assuefatti all’idea tanto da leggere la notizia senza neanche più nè indignarsi, nè commuoverci, ma in Italia quasi ogni giorno si continua a morire di lavoro. Nei primi sette mesi del 2025 sono già oltre 400 le denunce di infortunio mortale, numeri “mostruosi” che restano fermi da anni, come se ogni vita persa fosse solo una statistica e non una tragedia. Si muore nei cantieri, nelle fabbriche, nei campi, e sempre più spesso anche nel tragitto verso il posto di lavoro. Carenze nei controlli, precarietà, assenza di cultura della sicurezza, tutto contribuisce a una scia di sangue che non sembra avere fine.

Numeri che fanno paura

Numeri davvero impressionanti che sembrano usciti da un bollettino di guerra. Due giorni fa un operaio in Abruzzo, ieri un altro in Piemonte, secondo i più recenti dati dell’Inail, dall’inizio dell’anno sono state ben 432 le denunce di infortunio mortale presentate all’ente previdenziale. Numeri non da Paese industrializzato, dove non si è mai riusciti a trovare un rimedio per fermare questa vera e propria strage quotidiana e silenziosa. Una recente indagine effettuata da Eurostat ha posto l’Italia al secondo posto dietro la Francia nella triste classifica delle morti sul posto del lavoro, con un’ incidenza drammatica di 2,6 decessi ogni 100mila occupati, che purtroppo supera di gran lunga la media dell’Unione Europea ferma a 1,66.

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Eppure, a fronte di questi numeri da brividi, gli strumenti messi in campo restano largamente insufficienti. Ad esempio i funzionari deputati ai controlli nei luoghi di lavoro sono appena 2.108 in tutto il Paese, cioè uno ogni 28mila abitanti o, peggio, uno ogni 11.800 lavoratori, quando è stato calcolato che ne servirebbero almeno il doppio, circa 6mila.

Ennesimo operaio morto

E anche oggi si è consumata l’ennesima tragedia, quella di un operaio di 62 anni rimasto schiacciato all’interno della fabbrica dove stava lavorando alle porte di Milano. L’uomo, dipendente dell’azienda Ticino Lamiere spa, con sede a Bubbiano nell’hiterland milanese, è rimasto schiacciato, per cause ancora in corso di accertamento, mentre stava lavorando a una bobina per la produzione di nastri di acciaio. Come ricostruito dopo i primi accertamenti, l’uomo stava lavorando all’interno dello stabilimento che produce lamiere, quando sarebbe rimasto intrappolato in un macchinario prima di rimanere schiacciato da una pesante bobina d’acciaio.

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Immediatamente soccorso dai colleghi di lavoro, le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime e a nulla purtroppo è valso anche il rapido intervento dei vigili del fuoco e del personale sanitario del 118.  Ai carabinieri, insieme ai tecnici dell’Agenzia della Tutela della Salute, spetterà ricostruire la dinamica dell’ennesimo incidente sul lavoro che ha portato poi alla morte dello sfortunato operaio.

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