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Cronaca

Dargli un nome e una degna sepoltura: la decisione della Regione Lombardia sui morti senza identità

La Lombardia ha preso un’importante decisione sui morti senza identità, da oggi ci sarà una procedura da seguire precisa.

I morti senza identità riceveranno una degna sepoltura. È questa la decisione presa dalla Lombardia rispetto alle persone decedute la cui identità non si conosce.

Morti senza identità, cosa è stato deciso a Milano – Milano.cityrumors.it

Nella giornata di giovedì è stato firmato un importante documento in Prefettura a Milano, si tratta di un protocollo regionale che stabilisce l’iter da seguire in caso di una persona deceduta di cui non si hanno informazioni.

Morti senza identità, in Lombardia avranno una ‘degna sepoltura’

Il Comune di Milano ha reso noto cosa ha stabilito il protocollo regionale in materia di persone decedute senza identità. Si è deciso di stabilire un protocollo preciso da adottare quando si ha a che fare con deceduto la cui identità non è nota.

Il protocollo in Lombardia per i morti senza identità – Milano.cityrumors.it

È stato così stabilito che in tutti i casi in cui sono trovate persone morte, anche se non vi è collegamento con un’ipotesi di reato, sarà garantita loro non solo una degna sepoltura, ma sarà prelevato un campione biologico così da poter compilare la scheda post mortem, che conterrà tutte le informazioni principali e che potrebbero rivelarsi utili per ritrovare persone scomparse.

Il documento stabilisce che i cadaveri di persone senza identità dovranno essere portati all’obitorio del Comune di Milano o presso quello dell’Istituto di Medicina legale del capoluogo lombardo. In questi modi si consentiranno ulteriori accertamenti tecnico-conoscitivi che saranno poi fondamentali per inserire la persona deceduta nel registro dei cadaveri senza identità.

Il Comune, inoltre, consentirà al personale Labanof di poter assistere alle esumazioni e cremazioni per ragioni di studio. Nello stesso documento è previsto un particolare studio da parte dell’università milanese sul trattamento e conservazione dei resti umani. Si è detta soddisfatta della firma di questo protocollo l’assessora ai Servizi Civici, Gaia Romani, secondo cui verrà fatto un lavoro molto utile, perché potrebbe consentire a molte famiglie di risalire o riconoscere un proprio caro scomparso.

In Lombardia sono circa 200 le persone ritrovate morte e non identificate ma pare che sia un dato sottostimato e questo vuol dire proprio che manca un protocollo che consenta di avere dati precisi e reali. Questo documento, dunque, servirà anche alla condivisione di informazioni tra i vari enti.

Milano, dunque, ha deciso di impegnarsi affinché quei corpi senza un nome possano ricevere tutta l’attenzione che meritano, cercando così di risalire alla loro identità. E questo si può fare – nei casi dei cadaveri ritrovati solo dopo molto tempo – con gli esami specifici, il Dna solo non basta. Contestualmente, una volta eseguite tutte le analisi stabilite dal protocollo, si darà una degna sepoltura alla persona.