Si tratta di un progetto a livello mondiale, il Connected Citizens Program che include istituzioni governative statali e nazionali, aziende di trasporto, amministrazioni, organizzazioni no profit, servizi di emergenza e primo soccorso e consiste in uno scambio reciproco gratuito di dati a favore della comunità e delle città.
I vantaggi sono molteplici da entrambe le parti: AREU è in grado di valutare in maniera preventiva la raggiungibilità del luogo dell’incidente così da ridurre i tempi di intervento, mentre gli utenti di Waze possono trovare itinerari alternativi onde evitare di rimanere bloccati in carreggiata o intralciare le procedure di soccorso. Infatti, i dati inseriti in real time, relativi alle informazioni e alle condizioni del traffico, da parte della community di Waze consentono alle centrali operative di AREU di monitorare sulla Live Map la situazione della rete stradale.
Anche AREU contribuisce a segnalare problematiche sulla mappa di Waze aggiornandola in base alle chiamate d’emergenza ricevute, inserendo l’opportuno alert. Vi è quindi un doppio flusso di informazioni tra le centrali di AREU lombarde e i cittadini.
“ È un ottimo modello di cooperazione tra i cittadini e un ente pubblico ed il fatto che la community di Waze formata esclusivamente da volontari abbia instaurato questo rapporto con AREU, è lodevole. Entrambi, anche se in modo diverso, sono rivolti al bene comune”
(Alberto Zoli, Direttore Generale di AREU).
Grazie a questa partnership, da gennaio 2018 sono stati registrati sulla Live Map di Waze da AREU circa 15.700 incidenti dislocati nella Regione Lombardia. L’obiettivo che sta alla base del progetto pilota sottoscritto da Waze ed AREU è in primo luogo la riduzione dei tempi di intervento dei mezzi di soccorso. La prima fase del progetto si è concentrata sull’area metropolitana di Milano e successivamente, grazie all’integrazione dei software e l’aggiornamento degli strumenti in tutte e quattro le centrali regionali, AREU è arrivata a coprire l’intera Lombardia, un’area molto ampia per un progetto pilota con oltre 10 milioni di cittadini da tutelare.
”Per Waze questo programma ha molta importanza, da poco abbiamo infatti annunciato il raggiungimento dei 600 partner in 50 paesi. Un esempio di come la tecnologia può scendere in campo quotidianamente e, come per il caso di AREU, aiutare chi di competenza ad agire al meglio per aiutare le persone”
(Dario Mancini, Country Manager di Waze per l’Italia)
Uno “Wazer” può riportare sull’app un incidente indicandone il luogo, così da preallertare le centrali AREU e anche gli altri utenti della situazione di pericolo, i quali possono confermare la veridicità dell’alert con un “pollice in su” oppure rettificarne la posizione.
Nel caso in cui una chiamata d’emergenza dovesse arrivare prima dell’inserimento nella mappa da parte degli utenti di Waze, sarà la stessa AREU a inserire sulla Live Map il luogo e il livello di gravità dell’incidente così da informare gli automobilisti in transito nella zona.