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Cronaca

Christian Di Martino, le prime parole dopo il risveglio in ospedale: “L’ho fatto per Milano”

Le prime parole pronunciate dopo il risveglio in ospedale ieri mattina nel reparto di terapia intensiva del Niguarda Christian Di Martino le ha rivolte alla sua città: “L’ho fatto per Milano”

Un sorriso tirato ma sollevato, il pollice in sù e tutta la debolezza che consegue dopo una brutale aggressione dipinta nel volto. Ma il viceispettore 35enne Christian Di Martino, lentamente si sta riprendendo, le sue condizioni fisiche dopo l‘accoltellamento subito sui binari della stazione ferroviaria di Lambrate, a Milano, sono in miglioramento.

Christian Di Martino, le prime parole dopo il risveglio in ospedale: “L’ho fatto per Milano” (ANSA) milano.cityrumors.it

L’agente si è svegliato ieri mattina nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Niguarda dove si trova ricoverato in prognosi riservata da giovedì scorso, dopo essere stato accoltellato per tre volte dal 37enne marocchino Hassine Hamis. Il poliziotto era intervenuto per fermare l’uomo che, in evidente stato confusionale, lanciava sassi contro treni e persone.

L’amore per Milano

La prima frase pronunciata davanti al deputato e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, il Viceispettore delle Volanti Di Martino le ha riservate alla sua città: “L’ho fatto per Milano”. Oltre al consigliere De Corato, molti sono stati i rappresentanti istituzionali che ieri sono andati a trovare l’agente di polizia in ospedale.

Christian Di Martino, le prime parole dopo il risveglio in ospedale: “L’ho fatto per Milano” (ANSA) milano.cityrumors.it

Tra gli altri non è mancata la visita del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che, dopo la visita al Viceispettore ha dichiarato: “Incrociamo le dita e ci compiacciamo dei progressi che sta facendo. Gli abbiamo espresso gratitudine per quello che ha fatto e come lo ha fatto. Eravamo qui soltanto per dirgli grazie e per testimoniargli la nostra vicinanza”.

Tra chi ha potuto incontrare Christian Di Martino in ospedale rassicura che “al suo fianco ci sono i suoi genitori e la fidanzata: questo gli tira su il morale”. Le coltellate inferte dal marocchino hanno colpito il 35enne a un rene e al costato provocandogli gravi ferite e un’emorragia importante.

La ripresa

Due operazioni chirurgiche, una che gli ha salvato la vita durata oltre 4 ore e l’uso di ben 70 sacche di sangue e plasma e crioglobuline somministrate. Durante il delicato intervento, l’agente è andato in arresto cardiaco per 4 volte. Successivamente una seconda operazione ma ora, il viceispettore si sta lentamente riprendendo. E il risveglio di ieri è un primo traguardo che regala una grande speranza.

D’altronde aveva risposto bene quando, domenica 12 maggio, era stato estubato e Di Martino lentamente aveva risposto a qualche stimolo iniziale dei medici. Al momento la prognosi resta riservata ma le sue condizioni di salute e il suo recupero sono ottimistiche. E lui stesso che, al presidente del Senato Ignazio La Russa, giunto al Niguarda per rendere omaggio al poliziotto, ha detto: “Conto di farcela presto a tornare come prima”.

La Russa ha sottolineato, come riporta anche il Giorno: “È in una condizione di ripresa anche se è stato veramente in bilico tra la vita e la morte. E devo dire che è rimasto dalla parte della vita grazie alla capacità della struttura del Niguarda. Sono stati di una bravura incredibile: mi hanno fatto capire la difficoltà che hanno avuto di tenerlo in vita perché le ferite erano profonde e in organi vitali”.

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“Tutelare le forze dell’ordine”

In visita al Niguarda anche l’assessore al Welfare Guido Bertolaso che ha dichiarato, sempre come riporta il Giorno: “Christian ha davvero una tempra fortissima e gli auguro che possa riprendersi pienamente il prima possibile. Gli operatori del 118 e i sanitari di Niguarda hanno fatto un lavoro incredibile per salvargli la vita”.

Infine, il consigliere e deputato di Fdi, De Corato, ha anche aggiunto che “con il nuovo decreto sicurezza abbiamo intenzione di rafforzare le norme a tutela delle forze dell’ordine e per far sì che soggetti come Hassine Hamis, già colpiti da ordini d’espulsione, non possano nuocere agli altri”.