La polizia ha sospeso la licenza di tre locali a Milano per motivi di sicurezza pubblica, tra le accuse per i tre bar chiusi aggressioni, rapine e la frequentazione di clienti con precedenti penali
La polizia di Milano ha disposto la chiusura di tre bar ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico.
I locali, situati in diverse aree della città, sono stati sottoposti a provvedimenti temporanei firmati dal questore Bruno Megale, in base all’articolo 100 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Il caso della chiusura di bar, o pubblici esercizi, non è frequente ma non è nemmeno un provvedimento eccezionale a Milano. Si tratta di fatto di una sospensione della licenza, cosa che impedisce all’esercizio di svolgere la propria normale attività commerciale. Sulla porta vengono posti i sigilli con un avviso, firmato dalla pubblica autorità – in questo caso il questore di Milano Bruno Megale – che avvisa la cittadinanza della chiusura d’ufficio, solitamente temporanea.
Il Bar Lucia di via Pellegrino Rossi ad Affori, è stato chiuso per 7 giorni. Secondo le autorità, il locale è frequentato da clienti con precedenti penali e di polizia, tra cui reati legati agli stupefacenti, guida senza patente e crimini contro il patrimonio e la persona. I controlli, effettuati dalla polizia tra maggio e novembre, hanno portato alla decisione di sospendere temporaneamente la licenza per garantire maggiore sicurezza.
Più grave è la sospensione per El Mawal, un bar-ristorante con licenza per musica dal vivo e intrattenimento notturno in via Broni, poco lontano da via Ripamonti. Il locale è stato chiuso per 15 giorni dopo diversi episodi violenti avvenuti nei mesi scorsi. A ottobre, un ragazzo è stato picchiato e rapinato all’esterno del locale. Anche due amici, intervenuti per aiutarlo, sono stati aggrediti e derubati. Le indagini hanno evidenziato ulteriori irregolarità: due addetti alla sicurezza non erano regolarmente registrati presso la Prefettura.
El Mawal, discoteca molto frequentata da cittadini di origine araba, era già stato destinatario di provvedimenti simili in passato, sia per gestioni precedenti che per problematiche analoghe riscontrate dall’attuale conduzione.
L’ultimo caso è quello del Haomen Ktv, karaoke di via Ludovico di Breme, è stato chiuso per due settimane. A novembre, tre clienti sono stati aggrediti a martellate da un uomo che avrebbe richiesto loro 300 euro. Nei giorni successivi, la polizia ha identificato nel locale diversi avventori con precedenti penali. Questo bar è stato chiuso cinque volte durante le precedenti gestioni, confermando una preoccupante continuità nei problemi legati alla sicurezza.