Cesano Boscone, i nervi la fanno da padrone. Allenatore dei pulcini con il naso rotto per via di una testata da parte di un papà dei piccoli.
Cesano Boscone, l’agonismo oltre ogni limite. Durante una partita dei pulcini della Idrostar l’allenatore riprende in maniera poco urbana un bambino di 9 anni. Quest’ultimo torna a casa, racconta tutto ai genitori e il padre non digerisce quanto accaduto. Anche perchè il piccolo avrebbe raccontato che il mister gli avrebbe usato violenza.
Si parla proprio di avergli messo le mani addosso. L’uomo – sconvolto dal racconto – si reca dal mister che in un primo momento evita la questione, ma non può permettersi di tergiversare a lungo. Allora passa al contrattacco: “Non deve disturbarmi con simili scuse”, ha detto.
Frase del mister che è sembrata un po’ troppo forte al padre, il quale ha deciso che la dialettica non bastava più. Lo ha strattonato fino ad arrivare a dargli una testata sul naso. Rottura del setto nasale, sangue e crollo a terra. L’uomo è stato portato immediatamente all’ospedale San Carlo dal 118 per accertamenti e cure del caso.
Ha detto che sporgerà denuncia smentendo anche l’aggressione al figlio di quello che il corso degli eventi ha definito un padre violento. Non è il primo caso di aggressione in campo: quel che è successo a Cesano, nelle categorie minori, sembra essere una magra consuetudine che colpisce tutta l’Italia calcistica.
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Una consolazione piuttosto amara, soprattutto se si cerca di far luce a proposito di quel che non va. Ancora tanta strada c’è da fare in tal senso: il calcio è uno sport destinato ad unire, non a separare, per giunta nel modo più violento possibile. Punti interrogativi (e non solo) in una vicenda non ancora chiusa.