Le parole di rabbia di Roberto Salis, padre dellâattivista Ilaria dopo le polemiche nate dallâincontro tra i due ministri degli Esteri Tajani e SzijjĂ rtò. âTorturata per 35 giorni, è una martireâ
La polemica è sorta dopo che il ministro degli Esteri ungherese PĂŠter SzijjĂ rtò si è detto stupito della âsorprendente interferenzaâ da parte dellâItalia sul caso di Ilaria Salis, detenuta da oltre un anno nel carcere di Budapest con lâaccusa di aver aggredito due estremisti di destra durante una manifestazione.
La risposta alle parole del ministro ungherese arrivano dallâomologo italiano Antonio Tajani e da qui lo scontro a Roma a cui si aggiunge la rabbia del padre della maestra milanese, Roberto Salis che ha dichiarato: âDobbiamo chiedere al ministro ungherese cosa intende per âmartireâ, se intende una persona torturata per 35 giorni certo, Ilaria è una martireâ.
La polemica è nata dopo lâincontro a Roma tra il ministero degli Esteri del governo italiano, Antonio Tajani, e il ministro ungherese PĂŠter SzijjĂĄrtĂł. Dalla Farnesina una nota della diplomazia ungherese fa sapere che: âDa tempo il governo ha fatto sapere che è stata presa lâiniziativa di affrontare il tema delle condizioni di detenzione della signora Salis, come viene fatto in molti casi per cittadini italiani detenuti allâestero. Senza nessuna volontĂ di interferenza, ma con la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umaniâ.
La nota assicura che il Governo italiano: âContinuerĂ a fare in questo caso come in altri casi similiâ. Le dichiarazioni giunte dallâUngheria hanno urtato il papĂ di Ilaria Salis che in risposta ha ironizzato: âLâambasciatore mi aveva assicurato che lâincontro era stato positivo, pensa se mi avesse detto che era andato maleâŚâ.
Poi in conclusione Roberto Salis aggiunge: âSembra quasi che manifestare solidarietĂ a unâantifascista sia considerato in alcuni Paesi unâinterferenza. Ce li siamo presi noi in Europa, ce li abbiamo e dobbiamo conviverci. Sono molto perplesso dallâesito dellâincontro tra i due ministri degli Esteri. Il ministro Tajani ha i miei riferimenti se mi vuole comunicare qualcosaâ.
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Ieri sera, mercoledĂŹ 28 febbraio, Roberto Salis ha preso parte alla fiaccolata organizzata a Milano per chiedere la liberazione della figlia Ilaria. In marcia oltre 100 persone hanno invaso pacificamente il centro storico meneghino, dallâUniversitĂ Statale a piazza Missori, tutti per sostenere la donna.
La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Ilaria Salis, e durante la fiaccolata, uno degli organizzatori ha detto, come riporta MilanoToday: âManifestiamo oggi per riportare Ilaria a casaâ. Al termine del corteo il padre dellâattivista milanese ha detto: âMi sono reso conto sempre piĂš che bisogna fare conto sulle proprie forze, come per i domiciliari per Ilaria, per questa ragione servono manifestazioni come queste. Ilaria vi ringrazia tuttiâ.
Infine, Roberto Salis ha confermato di aver âtrovato una soluzione per i domiciliari di Ilaria in Ungheria. In conclusione lâuomo ha poi affermato che: âSe non ci sono le mobilitazioni cittadine non si va da nessuna parte. Io spero ci sia una reazione da parte del nostro governo perchĂŠ quello che ho sentito mi sembra alquanto inaccettabileâ.