Le fiamme gialle di Milano hanno sequestrato 130 milioni di euro ai due manager di Aerolinee Itavia. Il patrimonio aziendale dei risarcimenti corrisposti alla strage di Ustica usati dai due indagati per comprare società a loro nome
Questa mattina, mercoledì 8 maggio 2024, i finanzieri di Milano, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, hanno sequestrato 130 milioni di euro ai danni di due amministratori del Cda di Aerolinee Itavia. Perquisite inoltre anche le abitazioni dei due manager.
L’inchiesta della Guardia di Finanza si basa sugli amministratori delegati della società che, una volta diventati azionisti di maggioranza dell’azienda Itavia, come riporta in una nota la Finanza: “avrebbero pressoché azzerato il patrimonio aziendale residuo derivante dai risarcimenti”. Risarcimenti che erano stati devoluti a seguito delle vicende giudiziarie legate alla strage di Usitica.
Nella strage di Ustica del 1980 era un aero della compagnia Aerolinee Itavia quello che precipitò in mare vicino l’isola siciliana. Quattro anni fa, 2020, la Corte d’Appello di Roma condannò il ministero della Difesa e dei Trasporti a risarcire Itavia con 330 milioni di euro.
I due manager che successivamente ne presero la gestione societaria, con il patrimonio avrebbero deliberato due operazioni da 130 e da 45 milioni di euro a favore di società riconducibili a loro. I 130 milioni di euro sarebbero stati, inoltre, usati dai due per estinguere un prestito che era servito ad acquistare le quote di maggioranza di Itavia.
Solo l’anno scorso, 2023, la magistratura civile aveva nominato un curatore speciale il quale, dopo le dovute analisi aveva evidenziato irregolarità nelle operazioni dei due amministratori e per tale motivazione la gestione della società era stata affidata a un amministratore giudiziario.
LEGGI ANCHE: >>> Milano, tre accoltellamenti nella notte. Alla base delle aggressioni lo stesso movente
LEGGI ANCHE: >>> Omicidio Fabio Limido, la testimonianza della vicina: “E’ stata un mattanza, lei…”
L’attività investigativa nel corso del tempo ha permesso di tracciare il percorso che il denaro aveva seguito giungendo così a scoprire che i 130 milioni di euro erano stati erogati da Itavia a favore di una holding finanziaria a capo della quale svettavano i due manager ora indagati.
L’intera somma era stata usata dagli indagati, come si legge nel comunicato della Procura di Milano, per “finalità estranee alla concessione della citata linea di credito”. Da evidenziare che sotto indagine sono finiti, oltre ai due manager, anche gli ex liquidatori e i sindaci con l’accusa di aver “omesso il controllo sul conflitto di interesse”.