Artem Uss, l’uomo d’affari evaso dai domiciliari a Milano prima dell’estradizione. Arrestati due complici, 3 sono ricercati

E’ fuggito prima dell’estradizione negli USA da Basiglio (Milano) dove era agli arresti domiciliari Artem Uss. Arrestati due dei 5 complici dell’uomo d’affari russo. E’ caccia agli altri tre

Un commando formato da cinque persone di diversa nazionalità: bosniaci, serbi e sloveni, tutti accusati di procurata evasione. L’uomo che hanno aiutato è il russo Artem Uss, il 41enne imprenditore accusato dagli Stati Uniti di contrabbando di petrolio dal Venezuela e di spionaggio industriale e militare verso la Russia.

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Artem Uss, l’uomo d’affari russo evaso dai domiciliari a Milano: arrestati due complici, ricercati altri tre (ansa) milano.cityrumors.it

L’uomo d’affari a Basiglio, provincia di Milano, dal marzo di questo anno, stava scontando gli arresti domiciliari. Uss è fuggito, facendo perdere le sue tracce, poco prima di essere estradato negli USA. Ad aiutarlo nella fuga il gruppo di 5 uomini, due dei quali ora fermati e arrestati dalle forze dell’ordine. Mentre, per i restanti tre ancora nessuna notizia.

Artem Uss, evaso dai domiciliari a Milano. Identificato il commando che l’aiutò nella fuga

Artem Uss, 41enne figlio di un oligarca russo, è scappato sotto l’aiuto di cinque persone, sue complici, prima di essere estradato negli USA. Per il ritrovamento gli Stati Uniti hanno messo una taglia di ben 7 milioni a chi troverà l’uomo. Nel frattempo, sono stati identificati e arrestati i due autisti dell’imprenditore (padre e figlio bosniaci ma radicati a Desenzano del Garda) che hanno agevolato la fuga di Uss dall’Italia a bordo di una Fiat Bravo affittata per l’occasione.

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Artem Uss, l’uomo d’affari russo evaso dai domiciliari a Milano: arrestati due complici, ricercati altri tre. In foto conferenza stampa della Procura sul Caso Uss (ansa) milano.cityrumors.it

Poi ci sono gli altri tre complici: il direttore commerciale dell’Hotel Putnik di Belgrado, Srdan Lolic, il suo autista Nebojsa Ilic, e infine lo sloveno Matej Janezic. Attualmente tutti ricercati. Il commando ha aiutato Artem Uss a scappare da Basiglio (Milano) verso la Russia, passando per Gorizia, poi la Slovenia e la Serbia lo scorso 22 marzo 2023. Nella fuga il 41enne russo indossava ancora il braccialetto elettronico.

Un’evasione a tinte comiche quella andata in scena, poiché secondo la ricostruzione dei fatti avanzata dalla Procura, il gruppo di complici, prima di far evadere il 41enne russo si è fermato alla trattoria “da Peppone” a pochissima distanza da casa del fuggitivo. Un’ultima cena in compagnia per fare il punto della situazione? Forse, seppur la situazione è alquanto ridicola. Così le indagini del pm Giovanni Tarzia sono quasi completate dopo che con i carabinieri ha incrociato i volti immortalati dalle telecamere della zona a Basiglio nonché i 5 sopralluoghi nel paese lombardo avvenuti in momenti precedenti.

Il disguido

A causa dei diversi interessi delle varie agenzie investigative coinvolte in Italia e all’estero si è verificato nell’indagine un disallineamento nella tempistica comunicativa dell’imminente fuga di Artem Uss con la circolazione della notizia ieri, martedì 5 dicembre, quando sono stati fermati solo 2 dei 5 ricercati.

A Desenzano del Garda è stato bloccato il figlio di Vladimir Jovancic, alla frontiera con la Croazia il padre che, prima della fuga, pare abbia avuto anche un incontro con la moglie di Uss in un hotel milanese, e a seguito della fuga ben 40mila euro da parte dell’imprenditore russo.

All’appello, ieri sera mancavano i tre slavi per i quali la gip Anna Magelli aveva già firmato la convalida dell’arresto con l’accusa di “procurata evasione aggravata dalla transnazionalità”. Stessa misura cautelare estesa anche a Artem Uss, ma non all’albanese che ha affittato ai due bosniaci la Fiat Bravo utilizzata per la fuga. Mentre, su chi fornì l’altra automobile usata per l’evasione, una Volvo, c’è invece la certezza: sarebbe stato Janezic, intercettato il 24 aprile scorso.

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