Momenti di panico per l’inviato di Striscia la Notizia. Fuori dal centro commerciale di Arese è stato brutalmente minacciato
Vittorio Brumotti non è nuovo alle polemiche, alle aggressioni e alle minacce. L’inviato di Striscia la Notizia, infatti, svolge il suo lavoro al limite della propria incolumità e, pur di assicurare la giustizia e di svelare i complotti e le magagne, è disposto a mettere a rischio sé stesso. Anche in questi giorni è finito al centro di un momento pericoloso: è successo ad Arese, fuori dal noto centro commerciale.
L’inviato di Striscia la Notizia si è recato nel parcheggio del polo commerciale per parlare con i “furbetti” che posteggiano l’auto nei posti riservati alle persone disabili senza averne il diritto. Tra le persone intervistate, ha trovato un uomo che non si è contenuto e che ha riversato contro Brumotti tutto il proprio odio, fino ad arrivare alle minacce.
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Non appena Brumotti si è avvicinato a quest’uomo per chiedergli perché avesse parcheggiato la sua auto in un’area dedicata alle persone con disabilità, non avendo lui il contrassegno che indica chi ne ha diritto e chi no, l’uomo è esploso in un moto d’odio senza motivo. “Puoi andare a fare in c**o tu e Striscia la notizia. Spegni quella ca**o di telecamera che te la rompo povero testa di ca**o“ gli ha detto, senza mezzi termini. L’uomo aggiunge che la sola presenza di Brumotti gli fa venire il vomito.
Dopo qualche insulto, l’uomo elargisce poi tutto il suo curriculum di crimini ed elenca tutte le denunce che ha già a suo carico tra estorsione aggravata, rapine e tentato omicidio. “Son stato condannato” aggiunge, forse cercando di spaventare il giornalista.
“Ti mando sulla sedia a rotelle, l’ho già fatto. Oppure ti mando qualcun altro” ha poi aggiunto, sempre a favor di telecamera. Dal canto suo, come è sempre successo, il giornalista non si è tirato indietro e ha proseguito nel proprio lavoro, rivelando al pubblico di essere stato minacciato di morte nell’eventualità in cui avesse fatto vedere quella scena in televisione.
“Ma è a quello che ci piace: difendere i più deboli” conclude Brumotti nel suo servizio per Striscia la Notizia, dimostrando ancora una volta di non sapere cosa sia la paura.