Sono stati rinvenuti importanti reperti di materiale altamente inquinante nella tratta in fase di ristrutturazione servita dalle linee del filobus 90 e 91
Nelle scorse settimane, in alcune zone del cantiere per la nuova preferenziale di alcune linee di bus elettrici che dovranno entrare in servizio nel prossimo anno, un progetto per migliorare la qualità del trasporto pubblico cittadino, è stata rilevata la presenza di amianto in frammenti compatti non polverizzati di pochi millimetri. La spiacevole scoperta, che ora porterà al rallentamento dei lavori per iniziare l’opera di smaltimento controllato del materiale inquinante, è venuta alla luce proprio mentre si stavano effettuando le operazioni di vagliatura del terreno appena scavato, da destinare poi a un successivo reimpiego.

L’amianto è una sostanza minerale che si trova naturalmente nell’ambiente in più varietà e sin dai tempi antichi è risultato molto utilizzato per le sue caratteristiche ignifughe e per l’estrema resistenza alla trazione, risultando utile soprattutto nella costruzione di molti edifici pubblici e privati. Ma l’utilizzo di questo materiale ha un rovescio della medaglia pericoloso per la salute dell’uomo, in quanto le fibre di amianto risultano essere nanopolveri che a causa del loro sfaldamento possono essere inalate o ingerite, arrivando così a generare fibrosi croniche o lesioni che possono degenerare in cancro.
Lavori interrotti per la scoperta di amianto
Milano negli ultimi anni sta vivendo un periodo molto importante di sviluppo e riqualificazione urbanistica. La spinta ricevuta dal poter ospitare i giochi olimpici invernali di Milano-Cortina, che si apriranno nel febbraio del prossimo anno, ha permesso alla Giunta comunale di effettuare varie migliorie in più ambiti e tutti al servizio del cittadino. Molti di questi hanno riguardato il potenziamento del servizio pubblico con, ad esempio, l’apertura di una quarta linea di metropolitana, la ristrutturazione di molte delle stazioni ferroviarie interessate e anche a quello che forse poteva sembrare come il progetto più ambizioso, completare l’anello cittadino su 21 chilometri di corsia protetta dedicato ai filobus, per collegare strategicamente diversi punti della città, contribuendo così a migliorare il trasporto pubblico con mezzi assolutamente ecosostenibili.

Ma proprio mentre si lavorava alla costruzione della corsia preferenziale dedicata alle line 90 e 91, tra piazzale Zavattari e piazzale Stuparich, è venuta alla luce la presenza, tra il materiale appena scavato, di amianto, una sostanza altamente nociva per l’uomo e messa al bando da molti decenni. Una scoperta che ha per ora bloccato i lavori.
Un pericolo per la salute dell’uomo
Il materiale altamente inquinante rilevato è stato individuato durante le operazioni di vagliatura del terreno scavato all’interno del cantiere per essere poi destinato a un successivo reimpiego, mentre non era stato trovato nelle fasi preliminari delle opere, durante le campionature, perché molto fine e localizzato in alcune porzioni dell’intero cantiere. La scoperta ha ovviamente comportato un fermo dei lavori in attesa che l’amianto venga rimosso senza creare ulteriore pericolo per la salute pubblica, evitando così una pericolosa dispersione nell’aria.

L’amianto infatti, se inalato, può risultare altamente nocivo per l’uomo. I tecnici si sono subito messi al lavoro anche per capire la provenienza di questo materiale nocivo e del perchè della presenza in quell’area. Dalle ricognizioni storiche effettuate, la presenza del materiale inquinante sarebbe riconducibile a dei lavori effettuati negli anni ’50-’60 del secolo scorso per la copertura dell’alveo del fiume Olona che scorre sotto il livello del terreno proprio in quella zona. Il Comune, con una nota, ha subito precisato che “sono state avviate le procedure necessarie per definire le modalità, i costi di bonifica e i tempi di realizzazione, al fine di poter salvaguardare la salute pubblica e proseguire i lavori” che proseguono nelle aree di cantiere non interessate dai ritrovamenti. L’apertura della nuova corsia preferenziale resta prevista per il 2026.