Sotto accusa due società fornitrici gestite da cinesi e italiani con base nel Milanese per aver contraffatto un’ingente quantitativo di materiale tra borse griffate e scarpe con falso logo “vero cuoio”. Il maxi sequestro della Guardia di Finanza
Oltre 500 le borse a marchio di lusso contraffatte; 300 paia di scarpe recante il falso marchio ”vero cuoio” e 4 borse in pitone senza la documentazione di legittima provenienza prevista dalla Convenzione di Washington, sono il frutto del maxi sequestro perpetuato dalle Fiamme Gialle del comando provinciale di Como verso due società fornitrici con sede nel Milanese.
I controlli della Guardia di Finanza sono scattati in diverse attività commerciali site tra Erba e Bellagio. Durante le attività investigative i finanzieri hanno trovato complessivamente 50 borse da donna di griffe di alta moda contraffatti, così come i modelli delle borse della maison di lusso risultati falsi. Tra i noti marchi “copiati” dalle due società: “Celine”, “Hermes”, “Chanel”, “Orciani”, “GuccI” e “Bottega Veneta”.
Il sequestro delle Fiamme Gialle
Oltre alle finte borse di lusso in vendita per centinaia di euro, dagli accertamenti i finanzieri hanno sottoposto a sequestro anche 300 paia di sandali con il falso logo ”vero cuoio” e quattro borse da donna confezionate con pelle di pitone senza la documentazione prevista dalla Convenzione di Washington, ovvero la legge internazionale a tutela delle specie di fauna e flora selvatiche a rischio estinzione.
La Guardia di Finanza ha spiegato che: “Gli accessori sequestrati hanno elevati standard di qualità sia per i materiali utilizzati sia per la manifattura. Per verificare la contraffazione dei prodotti è stato infatti necessario interpellare gli esperti dei noti brand coinvolti, i quali hanno accertato come i colori, le forme e alcune rifiniture fossero molto simili ai modelli originali, tali ad ingannare i clienti”.
LEGGI ANCHE: >>> Milano, fermato contromano sulla Bentley e ubriaco: “Sono un famoso critico d’arte…voi siete miei”
LEGGI ANCHE: >>> Caso Balocco-Ferragni, per il Tribunale di Torino c’è stato inganno. Cosa dice la sentenza
Accusate due società
Le indagini e i dovuti approfondimenti seguiti dai militari di Como hanno permesso di risalire a due società fornitrici delle borse falsificate con marchi di alta moda. Le due società hanno base operativa nella provincia di Milano e sono gestite sia da cinesi che da italiani.
Come riporta il Giorno, la Guardia di Finanza di Como ha dichiarato che durante le perquisizioni, nei magazzini delle due società sono state sequestrate anche altre 450 borse contraffatte.
I proprietari delle due attività commerciali, ritenuti, al momento gli unici responsabili delle azioni illegali, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per commercio di prodotti con marchi contraffatti e illecita detenzione di prodotti derivati da specie animali a rischio di estinzione.