Caso Genovese: perizia per valutare la compatibilità con il carcere

Il gip Tommaso Perna ha accolto la richiesta dei difensori di Alberto Genovese, in carcere a San Vittore per stupro dallo scorso 6 novembre, di sottoporlo a perizia per verificare la compatibilità del suo stato di salute con il carcere.

La perizia è stata affidata a Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento salute mentale della Asl di Torino.
La richiesta di scarcerazione per motivi di salute era già stata presentata e respinta. In passato si chiedeva la detenzione in un centro di disintossicazione facendo leva sulla dipendenza di Genovese dalla cocaina.
Questa volta, invece, si vuole arrivare a una vera e propria diagnosi che, a detta dei legali, non sarebbe mai stata fatta anche se , in carcere, Genovese è sottoposto a terapia farmacologica.

Nel frattempo, però, la Procura ha deciso di disporre anche una consulenza, affidata tra gli altri a un tossicologo e a uno psichiatra, per verificare lo stato di incoscienza indotto nelle vittime dall’assunzione di droga prima dello stupro.

Genovese è in carcere per questo reato a seguito dell’episodio di ottobre 2020 nella famigerata Terrazza Sentimento.
A febbraio 2021 aveva ricevuto una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere per lo stupro di una ragazza avvenuto a Ibiza, episodio questo, per il quale è indagata anche la sua fidanzata.
Da ultimo sono in corso indagini anche per accertare lo stato patrimoniale dell’ex mago delle start up.

Impostazioni privacy