Giulia Lamarca, influencer con disabilità, ha passato momenti inqualificabili al Salone del Mobile: osteggiata al parcheggio.
Il Salone del Mobile si porta dietro numerose peculiarità, ma anche qualche nota stonata. Una più grande delle altre, a raccontare tutto è Giulia Lamarca. Influencer con disabilità che mostra la propria autonomia e qualità di vita ogni giorno, fornendo consigli su come affrontare le difficoltà quotidiane nel modo migliore.
La sua testimonianza determina quanto sia effettivamente possibile – con qualche pizzico di tenacia in più – vivere autonomamente senza difficoltà. O meglio: le difficoltà persistono, se c’è qualcuno disposto a vedere le cose da un’altra prospettiva (in primis le persone con disabilità) pesano meno.
Salone del Mobile, Giulia Lamarca insultata perchè disabile: il video social
Ci sono giorni in cui però guardare il mondo con ottimismo è davvero difficile: chiedere alla nota influencer che al Salone del Mobile, evento dal respiro internazionale, si è vista respingere da un custode al parcheggio al grido di “Sei disabile, stai a casa”. C’erano infatti numerosi parcheggi riservati alle persone con disabilità liberi ma la donna non veniva fatta accomodare.
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La macchina girava a vuoto da diversi minuti, quando – all’insulto del parcheggiatore, il ragazzo della giovane influencer è sceso dall’auto chiedendo spiegazioni in maniera piccata. La diatriba è andata avanti fin quando un collega del dipendente intollerante ha cercato di sistemare le cose. Naturalmente il video è finito sui social.
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Lo sgomento dell’influencer
Le riprese sono state fatte dalla stessa Giulia Lamarca che, sul suo profilo, scrive: “È possibile che una delle manifestazioni più importanti d’Italia lasci passare questi comportamenti?”. La domanda è retorica, ma anche tristemente insoluta perchè Lamarca – se fosse stata sola, senza nessun supporto – avrebbe dovuto rassegnarsi all’idea di non partecipare. Solo per l’intolleranza e l’incompetenza altrui. Una vera e propria débâcle con cui il Salone del Mobile deve misurarsi, anche perchè l’indignazione social prosegue. Così come la pubblicità negativa all’evento.