Prima multato per l’autocertificazione, poi assolto

Massimo Sassone si era visto assegnare una multa per falsa dichiarazione nell’autocertificazione prevista in quel periodo durante il lockdown dello scorso marzo. Il gip Roberto Crepaldi ha annullato quel provvedimento perché il fatto non sussiste.

Sassone è titolare di una società che si occupa di manutenzione delle caldaie ed era stato fermato in un controllo a Senago, comune a nord di Milano. Nell’autocertificazione dichiarava che sarebbe passato prima da un fornitore per ritirare alcuni pezzi di ricambio e poi sarebbe andato da un cliente che si trovava a Saronno.

Il primo appuntamento salta e Sassone cambia i propri piani per quella giornata. Una modifica che, a un secondo controllo, gli costa una multa di 400 euro oltre a un atto di citazione.

Il reato contestato, secondo il gip, non rientra nell’articolo 483 del codice penale che recita: “Chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a due anni”. Nel caso di Sassone, invece, è stato valutato un fatto più assimilabile alla intenzione che alla menzogna, da qui la decisone del giudice.

Soddisfatto il diretto interessato che all’Adn Kronos ha dichiarato: “Sono molto contento della decisione del giudice. Io non sono un bugiardo e non ho dichiarato il falso. Facendo assistenza devo gestire le urgenze e di conseguenza i miei piani possono sempre cambiare: mi è arrivata una telefonata da un cliente per un controllo e così ho modificato le miei intenzioni, ma non ero in malafede quando ho fatto quelle dichiarazioni ai carabinieri e non ero in giro a ciondolare”.

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