Fuga dalla Lombardia 2: si vedranno le stesse scene del mese di marzo?

Dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio, scatterà il divieto di spostamento tra regioni, anche se in fascia gialla, imposto dall’ultimo Dpcm.
Gli esperti temono quindi che a ridosso di quella data si verifichi, di nuovo, quella specie di “fuga” dal nord verso sud che si era visto alla vigilia del lockdown generale di marzo.

Anche se il rientro al proprio domicilio è sempre consentito, gli effetti di questa ipotetica fuga si sono già fatti sentire.

In primis sul traffico ferroviario che all’indomani dell’annuncio faceva già registrare il tutto esaurito. Ferrovie dello Stato fa sapere che il monitoraggio del flusso di vendita è continuo e che sono già state aggiunte 4 corse aggiuntive, due nella tratta adriatica verso Lecce e due in quella tirrenica verso Napoli.
Occorre precisare che, come da profilassi anti covid, i convogli viaggiano al 50% della capienza.
Anche il concorrente Italo ha fatto sapere di avere aggiunto corse per le tratte Napoli-Roma-Milano-Torino.

La corsa al viaggio non risparmia ovviamente i cieli tanto che Alitalia ha già comunicato un incremento pari al 70% dei viaggi nazionali nel periodo 14 – 20 dicembre con partenza da Linate.
Stessi aumenti anche per la low cost Easy Jet.
Si stima che i passeggeri che transiteranno dagli scali milanesi saranno circa 55mila, una cifra ben lontana dalle partenze natalizie dello scorso anno con un calo nel numero di passeggeri di quasi il 90%.

Per le regole da seguire in aeroporto si rimanda alle indicazioni del Ministero degli Esteri perché sono in continua evoluzione.
Per fare un esempio, a Malpensa e Linate non si effettuano più i tamponi all’arrivo perché per entrare in Italia dai paesi dell’Unione Europea si richiede un tampone nelle 48 ore precedenti il volo o un isolamento fiduciario per 14 giorni.

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