Comune: la gratuità del suolo pubblico sarà estesa oltre il mese di ottobre

Lo scorso 14 maggio, il Consiglio Comunale, su iniziativa del Comune l’aveva proposta, aveva approvato una delibera che permetteva l’occupazione gratuita dei marciapiedi per le attività maggiormente penalizzate dal lockdown ovvero bar e ristoranti. Dal momento dell’adozione, il provvedimento doveva rimanere in vigore fino al 31 ottobre 2020.
Per l’occasione, la procedura di richiesta era stata semplificata riducendo a 15 giorni l’attesa di conferma. L’occupazione, inoltre, doveva avvenire in modo tale che fosse garantita la circolazione dei veicoli, dei mezzi soccorso e dei pedoni.

In questi giorni, il sindaco Beppe Sala, dalla sua pagina Facebook, ha fatto sapere che la scadenza del 31 ottobre sarà prorogata.
Il primo cittadino ha scritto: “[…] Il provvedimento ha funzionato: in tutta la città e nei singoli quartieri, le attività interessate e i cittadini hanno apprezzato l’iniziativa. Un gradimento che è sotto gli occhi di tutti”

In alcune zone, tuttavia, sono emerse delle criticità nella gestione di questi nuovi spazi tanto che Sala ha raccomandato agli assessori competenti: “che venga posta grande attenzione al tema degli orari, come richiesto da alcuni cittadini. Ho inoltre chiesto di fare un’analisi puntuale in relazione agli spazi per sosta residenti e alla mobilità per pedoni e passeggini.
Andiamo avanti, con buonsenso”.

Un caso, in particolare, è stato riportato dal quotidiano La Repubblica e ha riguardato la via Varanini, nelle vicinanze della Stazione centrale.
Il confronto era tra una residente che lamentava un’occupazione troppo disinvolta degli spazi con la relativa compromissione della quiete della via e il rappresentante dei commercianti della zona.
Quest’ultimo ha rivendicato il rispetto delle regole imposte dal Comune e la segnalazione alle autorità di quegli episodi che, in alcuni casi, hanno alterato la quiete pubblica.
L’uomo ha quindi ribadito che l’iniziativa ha lo scopo di far rinascere la città laddove la quiete perduta era in realtà espressione del vuoto sociale e culturale della zona.

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