Inter-Napoli, tra realtà e follia. Nel corso della gara nascono tensioni e vola qualche parola di troppo: il punto di non ritorno con Acerbi.
Inter-Napoli termina 1-1, ma il campo lascia l’amaro in bocca e nel cuore di alcuni giocatori. Non si tratta della prestazione non all’altezza, ma delle reazioni di campioni che dovrebbero essere professionisti ed equilibrati in ogni occasione. Spesso saltano i nervi, ma la comprensione finisce quando viene meno l’umanità.
Il dialogo tra Acerbi e Juan Jesus in campo si accende più del dovuto. Volano parole grosse, fino all’insulto razzista da parte dell’ex difensore del Sassuolo. Una parola scandita a chiare lettere, senza possibilità di fraintendimento: “Ne***o” condita con altri insulti. A quel punto il collega ex Roma non ci sta: si dirige verso l’arbitro, ferma il gioco e nasce una discussione.
Inter-Napoli, razzismo in campo: la lite tra Acerbi e Juan Jesus accende il dibattito
Qualche minuto di diatriba, successivamente il gioco riprende. Il caso, però, resta. La partita termina in parità ma la sfida da risolvere è un’altra: il rapporto con la Giustizia Sportiva. Se la prova tv inchioda il calciatore, Acerbi rischia una pesante squalifica. Resta, oltretutto, l’onta dei fatti accaduti. Juan Jesus in campo indica la patch sulle maglie contro il razzismo.
Come dire: “Non possiamo farci portavoce di questi messaggi se siamo i primi a non rispettarli”. Acerbi ha chiesto scusa al collega. Lo stesso difensore ci tiene a chiudere la vicenda: “Acerbi è un ragazzo intelligente, si è reso conto di aver esagerato con le parole. Quel che è successo in campo rimane in campo”.
Le scuse post gara
Una chiosa che non basta ad archiviare – per quel che riguarda eventuali ripercussioni disciplinari – una vicenda senza fine. Il razzismo resta una piaga sociale con cui si deve avere a che fare, purtroppo, anche nel calcio. L’esempio dei giocatori, però, diventa fondamentale. Se anche loro trascendono quando sono sul rettangolo verde, poi diventa ancora più arduo far rispettare una certa condotta.
Secondo la Lega Serie A non ci dev’essere spazio per il razzismo negli stadi, spesso però tra il dire e il fare c’è di mezzo il campo. Per questo servono prese di posizione nette, che dovrebbero arrivare in settimana. Di che tipo sarà possibile capirlo soltanto nei prossimi giorni.