Coppa Davis a Milano, Sala si espone: perchè la candidatura è possibile

Coppa Davis, si può fare. Il sogno è portare il grande sport a Milano: c’è l’ok di Sala, ma la partita è molto più complessa. La situazione.

Milano pensa al 2025 e intende rispondere a Roma che sarà impegnata con il Giubileo. La Capitale d’Italia avrà il suo bel da fare con l’Anno Santo e Sala non vuole restare a guardare: il Giubileo sarà una grande occasione anche dal punto di vista economico e turistico, non solo religioso.

Coppa Davis Milano
Milano pensa alla Coppa Davis 2025 (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Quindi Milano, mentre la Città Eterna accoglierà turisti e appassionati da tutto il mondo, assesta il colpo. L’idea, per il momento, si chiama Coppa Davis. Ospitare le finali nel capoluogo lombardo: il grande sport in terra meneghina nel 2025. Obiettivo difficile, ma non impossibile. A lanciare la provocazione, che è molto di più di una semplice eventualità, il Presidente Nazionale del Tennis Angelo Binaghi.

Coppa Davis a Milano, si può fare: l’idea di Angelo Binaghi

Milano, se ci fosse la possibilità anche sul piano della sostenibilità, potrebbe assestare un grande colpo. Il tennis, attualmente, ha ripreso quota. In Italia torna ad essere uno sport seguito, anche grazie alla recente impresa di Sinner e compagni. Un orgoglio che mancava sulla terra rossa (e non solo) da 47 anni.

Milano Coppa Davis
Sala pensa alla Coppa Davis (ANSA-MilanoCityRumors.it)

La situazione è chiara: Milano vuole fare le cose in grande, secondo Binaghi può anche permetterselo. Nel senso che avrebbe le caratteristiche per fare la differenza. Il Sindaco Sala predica calma, ma non chiude la porta: “A Binaghi – dichiara il Primo Cittadino – ho detto che se c’è spazio non solo aiuto, ma sono felicissimo di un’opportunità del genere. Bisogna, però, giocare partite che si possono portare a casa”.

Sala pronto ad agire

Tradotto: vietato sbagliare. Non si può fare – secondo il Sindaco di Milano – una “figuraccia” dal punto di vista diplomatico come è successo a Roma con Expo 2030. Contano, quindi, anche le peculiarità di ogni Paese ospitante. L’Italia – in questo caso – e Milano si faranno trovare pronti.

Le strutture, stando alle analisi di Sala, non sarebbero un problema: “Se c’è interesse, si fa”. Anche qui l’interpretazione è piuttosto trasparente: in caso di candidatura forte e sostenibile, si può affrontare qualunque cosa. In concreto: le gare si potrebbero ospitare all’interno dell’Arena di Santa Giulia (pronta un anno prima delle Olimpiadi), sarebbe una specie di “battesimo” per l’impianto in attesa di prove più importanti.

Altrimenti c’è sempre il Forum di Assago. Milano aspetta, ma non si tira indietro: la Coppa Davis da protagonisti non è uno scenario da scartare a priori. Anzi, secondo Binaghi, è arrivato il momento d’insistere. Anche perché l’Italia, forse per la prima volta da mezzo secolo, torna ad avere uomini e possibilità. Milano è (anche) la “patria” di Sinner – più volte presente a San Siro – e sarebbe il testimonial perfetto per un progetto che sa di futuro ma sembra spudoratamente presente.

Gestione cookie