Non c’è pace per il tennista romano, che continua a rimandare il rientro in campo: l’ultimo annuncio mette in apprensione i fans
Sarebbe dovuto tornare in campo a poche ore dalla fine di un anno, il 2023, che verrà ricordato come il più infausto della sua ancor giovane carriera. Tutto era pronto per un ritorno sul rettangolo di gioco a ben 4 mesi di distanza dall’ultima volta quando, piegato dal dolore e in lacrime, abbandonò Flushing Meadows nel bel mezzo del match di secondo turno contro il francese Rinderknech.
I tifosi di Matteo Berrettini avevano già dovuto ingoiare, nel corso dell’anno, un serie infinita di bocconi amari. Prima, ad aprile, il ritiro – a causa dei soliti problemi ai muscoli addominali – dal torneo di Monte-Carlo, dove negli ottavi di finale avrebbe dovuto sfidare il rampante Holger Rune.
Poi il lento ritorno, con la drammatica batosta patita per mano dell’amico Lorenzo Sonego in quel di Stoccarda: forse il punto più basso della stagione. Anche, se non soprattutto, per via dei devastanti effetti psicologici che questa ha rischiato di provocargli.
Dopo il raggio di luce ammirato a Wimbledon, dove l’ex numero 6 del mondo si arrese solo al futuro campione Carlos Alcaraz in quattro set, ecco che Matteo ha dovuto fare i conti con nuovi fastidi. Nuovi problemi. Che hanno anche avuto la funzione di mascherare uno stato di forma non eccezionale nelle settimane antecedenti agli Us Open.
Detto dello stop sul cemento americano, ecco arrivare l’ultima grande beffa dell’anno: l’impossibilità a prender parte, da giocatore in campo, alla spedizione di Malaga in Coppa Davis. Quella che poi avrebbe regalato ai suoi compagni un incredibile quanto inaspettato – ma meritatissimo – trionfo.
Berrettini ko, la sentenza di Panatta è da brividi
L’inzialmente sottovalutata rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore rimediata agli Us Open ha costituito per il tennista romano un vero tormento. Berrettini non è più rientrato in campo per un match ufficiale. Berrettini deve ancora rientrare.
C’è chi apertamente parla, dopo la rinuncia agli Australian Open, che forse ora sarebbe meglio arrivare ai sei mesi consecutivi di assenza dai campi per sfruttare il meccanismo del ranking protetto. Sempre meglio che rientrare nel circuito da numero 125 del mondo – questa la classifica attuale del finalista di Wimbledon 2021 – con una serie di qualificazioni da dover affrontare per poter partecipare anche ad un ‘banale’ ATP 500.
Sulle prospettive di recupero dell’ex allievo di Vincenzo Santopadre ha parlato anche Adriano Panatta, una delle leggende del tennis azzurro.
“Matteo dovrà soffrire ancora un po’, speriamo di vederlo a un buon livello verso la metà dell’anno“, ha pronosticato l’ex tennista. “Purtroppo ha ancora problemi, non riesce a mettere a posto questo piede. La classifica protetta lo aiuterà sicuramente, ma è giusto che sia così, visto che è stato tra i primi dieci al mondo nonchè finalista ai Championships“, ha concluso Panatta.