Una storia che ha toccato tutta l’Italia, ma anche il funzionario che era andato per metterlo fuori casa: “Il nostro è un lavoro tremendo”
Una storia che ha toccato l’Italia intera. Un anziano di 71 anni che, vista la situazione drammatica a livello finanziario e con lo sfratto esecutivo, mentre alla porta c’era l’ufficiale giudiziario, ha deciso che non ce la faceva più e si è buttato dal sesto piano, morendo sul colpo.

Erano le nove di mattina, circa, quando il proprietario dell’appartamento, insieme all’avvocato del povero uomo e all’ufficiale giudiziario hanno bussato alla porta, lui non aveva più scampo, né tanto meno la possibilità di andare da altre parti, alla fine ha deciso di togliersi la vita perché non ce la faceva più e non sapeva dove andare.
“Non ce la faccio più”, è il biglietto che ha lasciato su un mobile di casa. Tutti attoniti, tutti storditi e scioccati da quanto è accaduto. Era una persona che viveva da sola, separato da anni, ma era soprattutto l’ex portiere del palazzo che viveva da anni in quell’appartamento, ma non riusciva più a stare dietro alle spese e così è stato sopraffatto dal dramma e dal dolore.
L’ufficiale giudiziario non si dà pace: “Non si può…”
“Quando si parla di noi è quasi sempre in senso negativo. Come se il nostro lavoro fosse facile e noi degli esecutori cinici e senza cuore di provvedimenti di sfratto, ma non è così“. A parlare e a mostrare tanta tristezza per quello che era appena accaduto è un’ufficiale giudiziario che di casi come quelli di Sesto San Giovanni.
Il pensionato, che per tutta la vita era stato portiere di un complesso industrale di Sesto, era in difficoltà economiche da tempo, l’esecuzione di sfratto era già stata tentata e rimandata ben 6 volte. Una storia di grande solitudine. Il fratello e la sorella chiamati dai carabinieri e arrivati sul luogo avrebbero affermato di non sapere nulla della condizione del loro familiare.

I legali dei proprietari dell’abitazione e l’ufficiale giudiziario che seguivano i caso avevano cercato nei mesi scorsi di dare più tempo all’uomo per trovare una soluzione. Ma, alla fine, lo sfratto non poteva più essere rinviato e così la mattina del l’8 ottobre tutte le parti coinvolte sono arrivate al civico del 71enne, insieme anche a uomini delle forze dell’ordine (è una procedura normale) e sono saliti al sesto piano. Quando sono entrati la tragedia era già compiuta. L’uomo era morto. Ed è stato uno choc per tutti.