E alla fine è arrivata un’altra soddisfazione da Tokyo: la medaglia d’argento nella ginnastica ritmica di Vanessa Ferrari, 30enne originaria di Orzinuovi, in provincia di Brescia.
Per la ginnasta è la prima medaglia vinta ai Giochi che va a ricompensare una lunga serie di infortuni, il peggiore dei quali è stato la rottura del tendine di Achille nel 2017 rimediata alla finale dei Mondiali di Montreal.
In Italia mancava una medaglia nella ginnastica dal 1928 e questo successo porta a 28 i riconoscimenti conquistati dagli atleti azzurri. È lo stesso record di Rio 2016 ma, in questo caso, mancano ancora diversi giorni alla fine dei Giochi. Le ultime soddisfazioni sono arrivate domenica con gli ori di Jacobs e Tamberi.
“Finalmente ce l’abbiamo fatta – ha commentato Ferrari – . Ero felicissima di aver fatto tutto quello che dovevo fare, come lo avevo sognato. Ho preso tutto, gli arrivi, i salti artistici, il giro, la coreografia che volevo emozionasse tutti quelli che mi guardavano e la giuria e spero di esserci riuscita, sono contenta di come ho fatto l’esercizio”.
“Sapevamo che la Carey aveva un valore di partenza più alto – ha commentato il tecnico Casella – però doveva fare l’esercizio perfetto e, onestamente, è stata impeccabile. Vanessa è stata superlativa, non ha sbagliato nulla, più di così non poteva fare. Un argento meritatissimo, siamo felicissimi”.