Si mette male per l’imprenditrice cremonese Chiara Ferragni: l’accusa è di truffa aggravata. Ecco quale sarà la pena che dovrà scontare l’influencer.
Non è ancora finito l’incubo iniziato lo scorso anno per l’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni. Dopo lo scandalo del pandoro Balocco e la separazione burrascosa dal padre dei suoi due figli, Chiara Ferragni ora rischia il carcere. La Procura, infatti ha chiesto la reclusione.

La Procura ha chiesto una pena di 1 anno e 8 mesi per Chiara Ferragni accusata di truffa aggravata a causa delle campagne pubblicitarie legate al Pandoro Pink Christmas e alle uova di Pasqua. L’influencer aveva scelto il rito abbreviato. L’accusa di truffa aggravata è dovuta al fatto che, secondo la procura, Ferragni avrebbe indotto i consumatori ad acquistare quei prodotti da lei sponsorizzati facendo credere che una parte del ricavato sarebbe andato in beneficienza.
L’imprenditrice cremonese, in questo modo, si sarebbe intascata indebitamente la bellezza di 2,2 milioni di euro. Chiara Ferragni, dal canto suo, continua a dichiarare di aver agito in buona fede dall’inizio alla fine e di aver, semmai, commesso solo un errore di comunicazione ma senza l’intento di truffare nessuno.
Chiara Ferragni: ecco le dichiarazioni in Aula
L’accusa contro Ferragni è pesantissima: truffa aggravata legata alla sponsorizzazione del pandoro e delle uova di Pasqua. Nonostante lei continui a sostenere di aver agito in buona fede, la Procura chiede la reclusione a 1 anno e 8 mesi.

Questa mattina, a porte chiuse, a Milano Ferragni si è dovuta presentare davanti ai giudici per rispondere di quanto accaduto con la vendita del famoso pandoro ma anche delle uova di Pasqua. Una collaborazione di lavoro che ora potrebbe costarle cara, anzi carissima: addirittura potrebbe costarle la reclusione.
Chiara Ferragni continua a ribadire la sua innocenza o, meglio, la sua assoluta buona fede in tutta questa questione. Questione spinosissima in quanto di mezzo ci sono la bellezza di 2,2 milioni di euro che, secondo l’Accusa, l’imprenditrice si sarebbe messa nelle tasche truffando coloro che, acquistando i prodotti da lei sponsorizzati, credevano di fare beneficienza.
La creatrice di The Blond Salad, nel corso dell’udienza a porte chiuse nel Tribunale di Milano, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee: “Tutto ciò che è stato fatto, è stato fatto in buona fede. Nessuno ha lucrato”– le parole della 38enne che, però, sembrano non aver smosso di un solo millimetro la Procura. Ma Chiara Ferragni non è l’unica coinvolta in questa situazione: la stessa condanna di 1 anno e 8 mesi, infatti, è stata chiesta anche per il suo ex collaboratore Fabio Damato.





