Il simbolo dell’aperitivo milanese compie 160 anni

La Campari, storico marchio lombardo con sede a Sesto San Giovanni, diventata sinonimo di “aperitivo”, compie 160 anni. Tanto è trascorso da quando il suo fondatore inventò il celebre aperitivo rosso nel 1860.

La produzione, negli stabilimenti di Sesto iniziò nel 1905 e lì rimase fino agli anni ’90 quando fu trasferita a Novi Ligure.
Oggi l’azienda è di proprietà olandese e comprende più di 50 marchi, 21 poli esteri e 22 impianti produttivi in tutto il mondo.
La distribuzione raggiunge oltre 190 mercati.
Ai giorni nostri la sede storica è diventata un Museo d’impresa, uno spazio “vivo” che ripercorre la storia del prodotto e del legame che ha saputo creare con il mondo dell’arte negli anni del boom economico.
Ne offre testimonianza il manifesto icona del prodotto principale realizzato dall’artista Fortunato Depero così come il design delle bottiglie e gli spot di Carosello.
Il legame con la città di Milano si è tradotto negli anni con la nascita di un locale storico, restaurato di recente, che porta lo stesso nome della marca e occupa il “salotto buono” della città, la Galleria Vittorio Emanuele.
E proprio in occasione di questo importante compleanno, l’amministratore delegato Bob Kunze-Concewitz ha avuto modo di dire: “Celebriamo i 160 anni di un’azienda che è parte della grande storia imprenditoriale italiana. Abbiamo contribuito a portare lo stile di vita italiano e la cultura dell’aperitivo in tutto il mondo e continuiamo oggi a investire, proiettandoci verso un futuro sempre più globale, grazie all’eccellenza delle nostre persone, alla costante valorizzazione dei marchi, al forte legame con il territorio”.
Tutto questo nonostante, per effetto della pandemia, il fatturato abbia subito una contrazione di circa il 12%.
Le celebrazioni sono state poi l’occasione per rinsaldare il rapporto con l’arte tanto che a Sesto San Giovanni è stata inaugurata una scultura dell’artista Oliviero Rainaldi dal titolo “Infinito Campari” un ponte ideale tra il passato e il futuro dell’azienda.
L’opera si presentacome un blocco di marmo bianco di Carrara e richiama nelle sue fattezze il simbolo matematico dell’infinito – una spirale a forma di 8- la stessa del manifesto di Depero, con due cerchi che richiamano le lettere della marca, la “G” e la “C”.

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