Messaggi di odio contro Silvia Romano, la Procura di Milano apre un’inchiesta

Subito dopo la liberazione e l’arrivo in Italia, a Roma e poi a Milano, a Silvia Romano sono arrivati sia messaggi di sostegno e felicità per il rientro a casa (parte dei quali sono stati mostrati in cartelli e striscioni appesi dai vicini) sia altri di differente tenore, alcuni dei quali con toni fortemente insultanti. Su questi si è concentrata la Procura di Milano, che ha aperto un’indagine riguardo a quanto accaduto negli ultimi due giorni.

L’abitazione in cui la ragazza vive assieme alla sorella e ai genitori non è attualmente sottoposta a presidio fisso da parte delle forze dell’ordine, ma Polizia e carabinieri sono comunque in zona per controllare la situazione. La 24enne cooperante milanese dovrà trascorrere i prossimi 14 giorni in quarantena obbligatoria, arrivando da un Paese straniero.

Tra i messaggi di odio verso la ragazza anche quello di un consigliere comunale ed ex assessore della giunta comunale di Asolo (Treviso), Nico Basso, esponente della Lega, che ha postato una foto di Silvia Romano con la scritta “Impiccatela”. Post cancellato ma che non è sfuggito a chi oggi ne cheide le immediate dimissioni.

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