Lo scorso 29 aprile, in via Paladini, zona Città Studi, una folla di nostalgici ha commemorato Sergio Ramelli con tanto di saluto romano.
Sull’episodio è tornato oggi il sindaco Sala.
Lo ha fatto a valle della commemorazione del 76mo anniversario della liberazione del lager di Mauthausen e proprio a proposito del saluto romano, che di recente si è rivisto anche a Dongo per commemorare l’uccisione di Mussolini ha detto: “vanno identificati e spero che tutti i partiti si dissocino, ma tutti però. Se serve una nuova legge? Le leggi ci sono, bisogna farle rispettare e bisogna che i partiti dimostrino convinzione politica e sociale su questo”
Sala ha quindi aggiunto: “abbiamo visto tutti noi queste immagini dei saluti romani nel giorno di Ramelli, e ve lo dice uno che è andato a deporre, come credo sia giusto, una corona. Però quei saluti romani ci fanno dire che non è mai finita. Non dobbiamo indietreggiare un passo”.
E infatti la Procura ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda.
A proposito delle elezioni comunali di ottobre, per le quali Gabriele Albertini ha rimesso la sua candidatura per il centrodestra, Sala ha aggiunto: “Nel nostro futuro, nel futuro di Milano, non c’è spazio per il fascismo, non c’è alcuna tolleranza verso il razzismo e l’odio verso un altro uomo, solo perché diverso per religione, provenienza, genere, ideologia o orientamento sessuale”.
“Farò e faremo ogni cosa possibile – ha quindi concluso – per impedire che chi oggi propaganda o difende i crimini di Hitler e Mussolini non governi mai più questa città. Ci sono ancora partiti che tollerano o candidano chi fa il saluto romano, un’offesa per la cittadinanza”.