Erano una cinquantina i ristoratori che, in rappresentanza di circa 2000 attività, hanno protestato all’Arco della Pace piazzando diverse decine di sedie vuote. Una protesta contro le scelte del governo e del Comune di Milano per la mancanza, affermano, di regole chiare sulla riapertura.
Hanno rimediato, per ora, non delle risposte dall’esecutivo nazionale o cittadino ma una multa di 400 euro a testa per aver dato vita a un assembramento che è contrario alle norme anti-covid. Il Comune di Milano ha specificato, viste le polemiche sorte quasi immediatamente dopo il gesto dimostrativo, di non essere a capo della decisione di multare i ristoratori. “Il Comune e la Polizia Locale non c’entrano nulla”, scrive il sindaco Giuseppe Sala, specificando come la sanzione sia da attribuirsi alla Polizia di Stato.
“Abbiamo incassi ridotti del 70% e rischiamo di non riaprire più – dice il ristoratore Alfredo Zini, portavoce della protesta – Non basta dire che alla riapertura dovremo usare il plexiglas per dividere i tavoli, vogliamo regole chiare perché viviamo di convivialità”. Da oggi alcune attività sono partite con il delivery, ma i dimostranti specificano che si tratta di locali a conduzione familiare, senza dipendenti a carico. Chi ne ha faticherà molto di più a ricavare introiti per sopravvivere.