Qualità della vita e covid: il report 2020

Anche per il 2020 Il Sole 24 Ore ha elaborato la sua indagine sulla qualità della vita, giunta alla 31ma edizione, partendo però dalla domanda se avesse senso dedicare uno studio a questo tema anche in piena epoca di covid.

Partendo dal presupposto che la resistenza al virus e ai cambiamenti che ha imposto al vivere quotidiano siano già un modo per guardare al futuro, la ricerca partiva da una risposta affermativa a quella domanda.

La ripartenza passerà dunque attraverso al comprensione di cosa è successo, quali sono gli aspetti che la crisi sanitaria ha accelerato e quali ha peggiorato ulteriormente da nord a sud.
Fin qui le premesse teoriche alle quali sono seguite le revisioni dei 90 indicatori sulla qualità della vita che, di solito, animano questa indagine e che corrispondono alle aree di ricchezza e consumi; demografia e salute; affari e lavoro; ambiente e servizi; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

I principali cambiamenti apportati all’indagine sono stati:
 – Il ruolo dell’emergenza sanitaria con l’inserimento dell’indicatore sui contagi in rapporto alla popolazione;
– Il monitoraggio quasi in tempo reale delle ricadute economiche della pandemia che ha riguardato ben 60 criteri sui 90 totali;
– I nuovi fenomeni che stanno prendendo forma a cominciare proprio dall’innovazione digitale che ha guadagnato ben 10 indicatori.

Al primo posto si è classificata Bologna anche se diverse città dell’Emilia Romagna rientrano nella classifica a cominciare da Parma, in ottava posizione.

Milano è 11ma e ha ricavato i punteggi più alti nei settori di ambiente e servizi seguiti da affari e lavoro.

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