Pioli, addio Milan. Il tecnico di Parma dimentica i rossoneri grazie all’offerta più importante della sua carriera: dove andrà il mister.
Milan, il passato è alle spalle. I rossoneri hanno salutato Pioli dopo stagioni particolarmente importanti, qualcuna più complicata di altre, ma la passione del tecnico non ha comunque tradito le aspettative. Una volta concluso il rapporto a Casa Milan, i Diavoli hanno ripiegato su Fonseca. L’ex Roma ha generato non poche polemiche.
Il motivo è la reputazione non proprio brillantissima del mister portoghese. All’estero ha fatto molto bene, il problema è stato in Serie A. Con la Roma sono state stagioni medio basse, ma in Europa è ugualmente arrivato in semifinale di Europa League. Non è bastato a convincere la piazza.
Stefano Pioli tentato dalle sirene arabe
Ora le sirene più importanti arrivano dal mercato, mentre i rossoneri scelgono chi prendere per cercare di accontentare il neo allenatore. Pioli, da casa sua, invece riorganizza l’avvenire. Un futuro senza Milan, ma non privo di calcio. L’allenatore, infatti, è finito nel mirino dell’Arabia Saudita. Lo vuole l’Al Hittiad.
Uno dei club più quotati della Saudi Pro League. Fonti vicine al mister di Parma asseriscono che gli sia stato offerto un contratto da capogiro. Pioli sta riflettendo sul da farsi, ci sono diversi aspetti da valutare. Il primo, sembra banale, ma non è trascurabile, i soldi non fanno la felicità. Specialmente per uno che già ce li ha. Pioli, nello specifico, non ha bisogno di dimostrare nulla: è un top manager e non deve accumulare contratti. La “crisi economica” – per dirla banalmente – non è mai stato un suo problema: può permettersi, in altre parole, di scegliere cosa fare.
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I dubbi dell’ex Milan
Quindi, la Saudi Pro League resta un progetto interessante e una nuova sfida, ma Pioli teme di restare fuori dai radar. Gli è bastata l’esperienza di Garcia: gli anni in Arabia hanno irrigidito il metodo di lavoro e, quando è tornato ad allenare in contesti più competitivi, ha sofferto. Si veda Napoli. Il tecnico di Parma non vuole commettere lo stesso errore: il contratto lo stuzzica, ma deve fare i conti con il futuro futuribile. C’è vita (professionale) dopo l’Arabia? Il tempo di trovare una risposta e deciderà cosa fare.