La Corte di appello di Milano ha confermato una condanna a 19 anni di reclusione per il reato di pedofilia. Si tratta della pena più alta mai decisa per un reato di questo genere.
Il destinatario è un uomo di 48 anni, disoccupato e residente nel lodigiano che era stato arrestato nel giugno del 2019 con le accuse di violenza sessuale, corruzione di minori, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.
Le indagini a suo carico, coordinate dal procuratore aggiunto milanese Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo erano partite dalla minaccia fatta a una delle vittime di diffondere sui social le foto che la riguardavano. A partire da questo episodio, gli inquirenti hanno ricostruito l’attività del pedofilo che si era creato un profilo Whatsapp con il nome di “Giulia la malvagia”. Con questo espediente aveva adescato tre ragazzine, di età compresa tra 11 e 13 anni, di cui era vicino di casa.
Nella sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Lodi le motivazioni della condanna parlano di “personalità caratterizzata da tratti di malvagità ed assenza di scrupoli” che aveva come unico scopo il ” soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali”.