Pavia: approvato il progetto per ampliare il centro di cura dei tumori difficili da trattare

Il Centro nazionale di adroterapia oncologica – CNAO– di Pavia sarà ampliato per offrire nuovi spazi sia all’attività clinica sia alla ricerca contro i tumori.

Al momento, il centro è una delle sei eccellenze presenti in Italia per la cura di quei tumori che non sono operabili perché localizzati in parti particolarmente difficili del corpo e non rispondono alla radioterapia a raggi X. Il centro, invece, utilizza per la cura l’adroterapia, che impiega protoni e ioni di carbonio, particelle più pesanti e potenti permettono di andare a colpire la massa tumorale senza intaccare i tessuti circostanti.
Un percorso di ricerca portato avanti sin dal 2000, allora in fase del tutto sperimentale, dal Policlinico San Matteo e dall’Università di Pavia e applicato inizialmente a due pazienti con metastasi al fegato.

Una soluzione di cura che andava evidentemente potenziata tanto che nelle vicinanza della struttura attuale ne sorgerà una nuova di ben 4.000 metri quadri. Una superficie necessaria a installare un nuovo macchinario, l’acceleratore di protoni – quelle strutture circolari che fanno scorrere le particelle sul modello dei laboratori del CERN – per una cura chiamata protonterapia che permette di trattare anche i tumori pediatrici, quelli così detti estesi che necessitano di un fascio di raggi più ampio con una importante riduzione anche nei tempi di cura.
È prevista anche l’installazione di un altro acceleratore, questa volta di neutroni, per lo sviluppo della Boron Neutron Capture Therapy che servirà anche al trattamento delle metastasi.

Il progetto è nato grazie al finanziamento di un’azienda statunitense, la Tae Life Sciences, che ha deciso di investire in Italia e di puntare su queste nuove tecnologie di cura.

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