Tentata strage a San Donato, parla Ousseynou Sy: “L’ho fatto per l’Africa”

Nel processo per la tentata strage di San Donato Milanese, dove lo scorso 20 marzo i carabinieri hanno salvato circa cinquanta persone su un autobus dirottato dall’autista Ousseynou Sy, oggi era il turno dell’imputato. “Non sono un assassino né un terrorista e mi auguro che giustizia sia fatta anche per noi africani. Sono anch’io un figlio dell’ Africa, quell’Africa che voi conoscete molto bene, che ha visto i suoi figli spogliati della dignità umana, di ogni diritto alla serenità, alla felicità, anche oggi”, ha dichiarato in aula l’imputato.

Il 47enne senegalese, che ha dato fuoco allo scuolabus ed è stato fermato solo dall’intervento dei militari chiamati di nascosto da uno dei bambini presenti sul mezzo, ha reso dichiarazioni spontanee: “L’ho fatto per l’Africa che ha tutto quello che serve per vivere per 10mila anni. Mi chiedo: cosa spinge milioni di persone ad affrontare l’inferno per una vita migliore? La risposta: lo sfruttamento, il disprezzo del popolo africano. Ci chiamate poveracci, sventurati, disgraziati. Noi non siano né poveracci né sventurati né disgraziati. E quando guardiamo i bambini galleggiare, ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, non ci fa più né caldo né freddo”.

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